Torniamo ad occuparci di Roberto Amatulli, il barese professatosi pastore della Chiesa evangelica senza alcuna autorità. La storia ha fatto il giro dell’Italia. Amatulli ha pensato bene di sfruttare i social e su Tik Tok imperversano ormai da qualche tempo benedizioni, singole e di gruppo; presunte guarigioni; canti e preghiere di ogni tipo. Dopo l’intervista a suo nipote Giuseppe, la risposta dello stesso Amatulli, l’attacco del cristiano evangelico pentecostale Ciro, la testimonianza di Giuditta, una donna che per diversi anni è stata succube del pastore, di sua sorella Isa e la presa di posizione del Consiglio delle Chiese Evangeliche, si sono interessate alla sua storia anche Le Iene.
Nell’ultimo servizio vi avevamo raccontato la storia di Mario, il piccolo bimbo “risvegliato” dal coma da Amatulli. Purtroppo non ce l’ha fatta. Con le sue preghiere impronunciabili, il pastore aveva cercato di cacciare la morte dal corpo del bambino, screditando anche il lavoro dei medici e dei farmaci sul corpo del piccolo. Un video agghiacciante che ha fatto il giro del web. Non c’è da aggiungere altro da parte nostra, perché questo è un momento di dolore. Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza alla famiglia del piccolo Mario, con la speranza che la stessa abbia capito di aver avuto a che fare con un truffatore. Amatulli però non conosce limiti e ha pubblicato un altro lungo messaggio sui social per scrollarsi di dosso le responsabilità del decesso. “Non siamo Dio”, a noi sembra invece proprio il contrario. Il pastore vuole sostituirsi a Dio e nel suo monologo delirante, spesso interrotto da Marianna con altri frase incomprensibili buttate qua e là, rigetta al mittente anche alcune critiche mosse nei suoi confronti, in primis quella dei soldi intascati per i suoi “miracoli”. Presto vi sveleremo alcuni retroscena molto importanti.