Siamo tornati a Triggiano, questa volta ci troviamo nell’ex macello comunale, dove attualmente vivono 5 famiglie sfrattate. Siamo stati chiamati da Francesco e Antonietta. I due, con figli a seguito, sono stati sistemati lì “temporaneamente” in attesa di ottenere una casa popolare. Sono passati ben 25 anni. La situazione è peggiorata quando nel dicembre 2021 il soffitto della loro abitazione è crollato e si è sfiorata una vera tragedia. Da quel giorno non pagano l’affitto per loro volontà.
“Non è una vita dignitosa questa, qui ogni giorno rischiamo la vita. Ci hanno dato questo posto provvisorio, sono passati tutti questi anni e ci avevano promesso la casa popolare”, raccontano in coro. Abbiamo sentito telefonicamente il sindaco di Triggiano per avere delucidazioni sulla vicenda.
È stata finanziata la ristrutturazione dell’immobile che era destinato a diventare un museo ed è stata trovata anche la ditta che si occuperà dei lavori. Gli assistenti sociali sono intervenuti perché va trovata una soluzione temporanea per permettere l’intervento. Francesca non può lasciare Triggiano per lavoro e soprattutto non ha alcuna intenzione di abbandonare la sua cagnolina, questo complica la situazione. Il Comune ha anche chiesto di utilizzare una casa confiscata alla mafia situata nel centro di Triggiano, ma resta ancora in attesa del via libera della Prefettura.