Torniamo ad occuparci delle multe elevate ad alcuni medici del Policlinico di Bari, multati per il troppo lavoro durante il periodo Covid, e sospese successivamente dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Il caso è diventato nazionale e ha scatenato un dibattito acceso. Sarebbe stato decisivo l’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo la lettera scritta dal primario Procacci, uno dei medici multati.
Sono state 4 le violazioni contestate dall’ispettorato del lavoro ai tre primari del Policlinico di Bari e in solido al direttore generale, Giovanni Migliore. Il fatto emerge dal verbale unico di accertamento e notificazione che l’ispettorato ha recapitato a tre primari e al direttore generale dell’ospedale Barese comminando una multa complessiva di circa 37mila euro. Il verbale è datato 29 settembre 2023 ma il periodo preso in considerazione per valutare se fossero stati rispettati orari di lavoro, straordinari e riposi dei dipendenti in tre reparti del Policlinico è compreso tra il giugno del 2021 e il settembre del 2022, quindi quando era ancora in vigore lo stato di emergenza per la pandemia Covid.
La prima violazione contestata riguarda la durata del lavoro notturno che, come sottolineato nel verbale, non può superare le otto ore in media nell’arco di 24 ore. La seconda violazione contestata riguarda, invece, la “durata massima dell’orario di lavoro”, quindi gli straordinari: la durata massima “non può superare, per ogni periodo di sette giorni, le 48 ore, comprese le ore di lavoro straordinario”, si legge. La terza violazione e quarta violazione riguarda i riposi, quelli giornalieri e quelli settimanali. “Ogni lavoratore – si legge – ha diritto a 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore” e “il riposo giornaliero deve essere fruito in modo consecutivo”. Per ogni dipendente che negli orari di lavoro è andato oltre le regole stabilite per legge è stata elevata una multa.
A firmare il verbale delle sanzioni e quello del loro annullamento è stata Antonella Cangiano, rimossa da alcuni giorni dall’incarico di direttore dell’Ispettorato di Bari, Antonella Cangiano. “Normale avvicendamento”, la versione ufficiale arrivata dai diretti interessati, ma resta la coincidenza temporale.