Cinque persone sono state condannate dalla seconda sezione penale del Tribunale di Bari, in composizione monocratica, a 3 anni di reclusione e al pagamento di una multa da 1500 euro a testa per circonvenzione di incapace. Due invece sono gli imputati assolti. I condannati (Rosa Stama, Loredana Vessio, Massimo Papanice, Rosita Marinelli e Luigi Ladisa) sono stati ritenuti colpevoli di aver truffato una 82enne di Monopoli, facendole firmare con l’inganno una procura speciale a vendere due immobili di sua proprietà, lasciandole però credere di aver sottoscritto testamento in favore della figlia. La donna avrebbe quindi autorizzato inconsapevolmente la vendita di due case in contrada Lamalunga, a Monopoli, senza ricevere soldi in cambio. La Procura di Bari, il 30 ottobre, aveva chiesto la condanna a due anni e sei mesi di reclusione per Stama, Papanice, Marinelli e Vessio, e due anni e due mesi per Ladisa.
La giudice Valentina Tripaldi ha dichiarato il non doversi procedere nei confronti dei cinque per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, truffa e violazione della normativa antiriciclaggio perché i reati sono prescritti (i fatti risalgono al 2016). Rosa Stama, considerata dai pm l’istigatrice del raggiro insieme a Massimo Papanice, è stata invece assolta dal reato di indebito utilizzo di strumenti di pagamento diversi dai contanti per non aver commesso il fatto (per i fatti avvenuti dopo il 13 maggio 2016, per quelli avvenuti prima è intervenuta la prescrizione).