“Mi riconosco nel video, chiedo umilmente scusa per ciò che ho fatto e per il mio comportamento. Quella sera ho avuto una forte esasperazione”. A parlare è l’assistente capo della polizia penitenziaria Giacomo D’Elia per difendersi dall’accusa di aver partecipato al pestaggio di un detenuto psichiatrico nel carcere di Bari il 27 aprile scorso. L’agente, come sottolinea, sta seguendo un percorso psichiatrico e ha fatto domanda di pensione.
Insieme a lui altri 9 colleghi e due infermieri sono imputati nel processo per il pestaggio i danni del 43enne. Durante il processo è stato mostrato il video in cui si vede il pestaggio e il trascinamento dell’uomo dopo che aveva dato fuoco alla sua cella.