“Il lutto è stato così forte che la cura deve essere importante: al presidente De Laurentiis, da tifoso e non da sindaco, chiedo di alzare il livello tecnico della squadra nel mercato di gennaio, anche per sopperire agli infortuni che abbiamo avuto in queste settimane”. A due giorni dalla sconfitta pesante in casa per 3-0 contro il Venezia, il sindaco di Bari Antonio Decaro lancia un appello al presidente De Laurentiis durante la trasmissione TbSport. Dopo la finale playoff persa contro il Cagliari e la Serie A sfumata all’ultimo, la squadra biancorossa ha iniziato la stagione nel peggiore dei modi, collezionando poche vittorie e tantissimi pareggi. Il cambio in panchina tra Mignani e Marino non ha prodotto i risultati sperati fin qui e la speranza di tutta la piazza, Decaro compreso, che il mercato di gennaio possa raddrizzare una stagione fin qui “fallimentare”.
Decaro ha anche rivendicato di aver dato, quando la precedente società era fallita, il titolo sportivo ai De Laurentiis perché offrivano maggiori garanzie degli altri partecipanti al bando pubblico, e ha rivelato anche l’interessamento di una fantomatica società “gigliata”, che pensava fosse di Firenze, mentre era legata all’ex patron dell’Inter Moratti: “Ho scoperto tardi che era di Moratti, ma i figli lo volevano far desistere dall’interessarsi di calcio”.
In occasione di Bari-Venezia, qualche tifoso ha voluto manifestare il proprio dissenso direttamente nei confronti di De Laurentiis. Il patron biancorosso ha fatto chiarezza su Instagram su quanto accaduto in tribuna. “Al fischio finale c’è stato un confronto animato con alcuni tifosi comprensibilmente delusi dal risultato – le sue parole -. Esprimere dissenso penso sia un diritto fondamentale di tutti, sempre nel rispetto per il lavoro, le professionalità, le persone. Sebbene si trattasse di un momento emotivamente intenso per tutti, smentisco categoricamente di aver pronunciato espressioni o frasi offensive nei confronti di chiunque. Non è e non è mai stato il mio modo di affrontare confronti, critiche, discussioni”.