“Sono stati mandati via la mattina e sono ritornati la sera. Sarebbe stato meglio se le tende le avessero tolte o buttate”. Così commenta un residente del Libertà in merito all’intervento della Polizia Locale sul nuovo camping di corso Italia. Le tre tende che avevamo segnalato ieri, montate nell’ultimo tratto della via senza la struttura di cemento di Ferrovie Appulo Lucane, sono tornate anche questa notte. Per il cittadino sarebbe stato logico se gli agenti avessero preso le tende dei tre poveri clochard, le avessero accartocciate e messe in un bidone, oppure sequestrate. Lo ha anche fatto presente ai poliziotti che di tutta risposta gli hanno detto che la procedura era complicata e avrebbe dovuto partecipare l’Amiu. Insomma non potevano fare altro che mandarli via, anche se era logico che sarebbero tornati.
Mi duole ripetere che non sono dalla parte di nessuno dei due. Il residente ha le sue ovvie ragioni per lamentarsi di una via ormai dedita al degrado, ma anche il clochard, senza un posto dove andare, è davvero fortunato a possedere una tenda in cui ripararsi e toglierla di certo sarebbe un gesto disumano. Il problema sta alla radice.
Perché l’Amministrazione non fa nulla per creare delle zone in cui le persone meno fortunate possono essere assistite, avere un pasto caldo e un luogo dove dormire lontano dalle intemperie? Perché scatenare la propria frustrazione contro chi purtroppo non è riuscito a farcela, volendo togliere quel poco che ha, anziché non suggerire delle soluzioni alternative che vanno a genio a entrambe le parti? La guerra tra poveri non ha portato mai a nulla, ma soprattutto nascondere sotto il tappeto cosa non va è davvero terrificante. È facile distruggere e ricostruire tutto di nuovo, non è semplice invece riparare ciò che è rotto, ma quest’ultima è la soluzione più umana possibile.