Chiesti 8 anni di reclusione per Vito Passalacqua, il 57enne di Santeramo e marito di Michelle Baldassarre, la 50enne ritrovata carbonizzata il 9 febbraio scorso in campagna. È questa la richiesta avanzata dalla Procura di Bari nei confronti dell’uomo, a processo con rito abbreviato per maltrattamenti aggravati ai danni della donna e delle sue figlie. La richiesta della Procura è partita da 6 anni di reclusione come reato più grave per una delle due figlie, aggiungendo 2 anni e 6 mesi per i presunti maltrattamenti sulla sorella e sulla madre (12 anni complessivi), arrivando a 8 anni con la diminuente del rito. Le parti civili hanno chiesto un risarcimento danni pari a 300mila euro (con provvisionale di 100mila) per ciascuna delle due figlie. La sentenza è attesa nel pomeriggio.
Passalacqua si trova ai domiciliari dalla fine di dicembre 2022, dopo la denuncia presentata dalla moglie per i presunti maltrattamenti avvenuti nei mesi precedenti. In una delle passate udienze l’uomo, ascoltato in aula, ha ricondotto quegli episodi a “incomprensioni familiari”. Le figlie, ascoltate anche loro in precedenza, avevano invece raccontato della situazione difficile da loro sempre vissuta in casa. Michelle Baldassarre, dopo la denuncia, fu ospitata per poco più di un mese in una casa protetta e ne uscì volontariamente a fine gennaio 2023. Pochi giorni dopo il suo corpo fu trovato carbonizzato, con un coltello nel torace, nelle campagne di Santeramo. Sulla sua morte la Procura di Bari ha indagato per istigazione al suicidio a carico di ignoti e a luglio ha chiesto l’archiviazione del caso, in quanto sarebbe “provata” l’ipotesi del gesto volontario. I legali dei familiari di Michelle, gli avvocati Michele Laforgia e Maria Pia Vigilate, hanno presentato opposizione alla richiesta del pm Baldo Pisani.