Oltre un anno fa intervistammo Antonello Zito e la sua storia è diventata virale sul web e sui social. Per chi si fosse perso il primo servizio, ricordiamo chi è. Nel 2017 aveva in gestione un hotel ad Alberobello ma, sommerso da tasse e debiti, ha deciso di dare una svolta alla propria vita e di aprire un ristorante in California. L’inaugurazione fu un vero fallimento, ma a fine serata arrivò un gruppo di persone, tra cui il sindaco del posto, un noto cameraman di Hollywood e un famoso dottore. Da un tiramisù e da un caffè nacque un’inaspettata amicizia e il destino della sua attività prese un’altra piega. L’intervista fece parlare molto perché con Antonello abbiamo toccato alcuni temi di stretta attualità molto cari agli italiani e parlato delle differenze sostanziali tra Stati Uniti d’America e Italia, soprattutto a livello di tassazione.
Lo abbiamo rincontrato e Antonello ci racconta cosa è successo dopo l’intervista a Quinto Potere. “È stato incredibile, non me l’aspettavo. Mi hanno fermato all’aeroporto di Bari dicendomi di avermi visto in tv – racconta -. Due ragazzi pugliesi ora lavorano con me. Sono stati martellanti, tenaci, mi scrivevano tutti i giorni, sempre con cortesia. Non sapevo fossero di qua, perché dopo quell’intervista mi hanno scritto da ogni angolo del mondo. Uno di loro, di 19 anni, mi ha scritto uno dei tanti messaggi quando ero a Putignano in un bar, gli ho detto di raggiungermi e ho fatto un colloquio davanti ad un caffè e ad un cornetto. Un ragazzo bravo, preparato e mi sta dando tante soddisfazioni in un ruolo che richiede tanta responsabilità. Ho trovato poi in una macelleria di Putignano un altro ragazzo di Conversano, di 24 anni, che mi scriveva ogni giorno. La mamma mi ha chiesto di portarlo con me e dopo un mese entrambi erano su un aereo”.
Antonello racconta tutti i retroscena di questo periodo, tra successi conquistati e storie di vita. Con una stretta di mano e la promessa di fargli visita in California, lo abbiamo lasciato non prima però di rivolgere un appello. Antonello cerca un cameriere che sappia parlare bene l’inglese e che sia un buon venditore.