“Stavo camminando quando ho visto una scena che mi ha lasciato interdetta”. Inizia così la segnalazione che è arrivata in redazione da parte di una nostra lettrice. L’episodio è accaduto nei pressi della casa circondariale di Bari. La donna racconta di aver visto un’infermiera e una dottoressa uscire dal carcere ed effettuare sul marciapiede un tampone per rilevare il Covid ad un uomo.
“Ho visto prima l’infermiera, con una piccola borsa termica gialla, uscire dal carcere e raggiungere l’uomo – racconta -. Poco dopo è arrivata la dottoressa che ha scartato il tampone in mezzo alla strada e lo ha infilato nel suo naso e poi nella provetta. Dopo l’esito lui si è allontanato, mentre loro due sono rientrate. Probabilmente era un loro amico o qualcuno che conoscevano”.
“Mi chiedo se sia decoroso fare tamponi per strada agli amici e parenti, visto il costo esiguo degli stessi. Sarebbe interessante approfondire il tema, visto che esiste una farmacia all’interno del carcere per cui si paga un lauto stipendio ad una farmacista e ad una infermiera, e sarebbe opportuno controllare la distribuzione dei presidi. I materiali non vanno sottratti alla comunità penitenziaria”, conclude.