Condannati tre dirigenti di Acquedotto pugliese, insieme ai direttori e committenti del lavoro, per la morte di un operaio. Si tratta del 38enne Angelo Reschi, di Aradeo, deceduto il 29 agosto del 2013 a Francavilla Fontana. I condannati sono: Antonio Fiocca, 47enne di Lecce, legale rappresentante della Cfv Costruzioni Fiocca Vincenzo srl, datore di lavoro, direttore tecnico di cantiere e delegato alla sicurezza dei lavori, condannato a 3 anni di reclusione; 2 anni a Lorenzo Russo, 62 anni, di Galatina, responsabile del servizio di protezione e prevenzione; 1 anno e 8 mesi a Francesco Monfredi, 76 anni, di Taranto, direttore dei lavori; 1 anno e 2 mesi a Gaetano Barbone, 55, di Noicattaro (in provincia di Bari), committente dei lavori; Oronzo Antonio Pizzutolo, 47enne, di San Michele Salentino, questi ultimi tre dirigenti di Acquedotto pugliese.
Per tutti gli imputati, tranne per Fiocca interdetto dai pubblici uffici per cinque anni, il Tribunale ha concesso la sospensione della pena e la non menzione. Per Fiocca e Barbone è stato disposto il non doversi procedere per intervenuta prescrizione per alcuni reati. Esclusa la responsabilità di Acquedotto Pugliese in relazione ad uno specifico capo d’imputazione perché è insufficiente la prova dell’illecito amministrativo.
L’operaio era al lavoro su alcune condutture di Aqp in fase di manutenzione quando è rimasto intrappolato in una voragine e travolto da un getto di fango. Secondo quanto riportato nelle informative degli uomini dello Spesal, gli imputati, a vario titolo, consentirono all’operaio di accedere in uno scavo a cielo aperto senza che l’operaio venisse legato con una cintura di sicurezza, vigilato per tutta la durata del lavoro e fornito di apparecchi di protezione. Gli accertamenti appurarono come l’apertura di accesso allo scavo avesse dimensioni tali da consentire l’agevole recupero di un lavoratore privo di sensi.