Confindustria Bari lascia il consiglio di amministrazione del Consorzio Asi, guidato da Pierluigi Vulcano, ex presidente della municipalizzata del trasporto barese Amtab. Francesco Frezza, industriale del legno che sedeva sulla poltrona in rappresentanza di Confindustria, ha rassegnato le sue dimissioni. Dietro il motivo di tale decisione pare ci sia una profonda spaccatura con il presidente Vulcano, vicino al deputato del Pd Marco Lacarra, ma anche nelle grazie del sindaco di Bari, Antonio Decaro.
La spaccatura pare sia avvenuta a causa della gestione Vulcano dell’Asi, che dal 1960 opera su un’area di 2mila ettari sulla quasi sono operative 2mila aziende con quattro comuni soci, Modugno, Giovinazzo, Molfetta e Bari. Per Frezza, il modus operandi di Vulcano pare sia considerato lento, soprattutto per l’adozione di provvedimenti che interessano il comparto industriale. Le dimissioni sembrano essere più di stampo politico che pratico perché, anche senza Confindustria, il Consorzio può continuare il suo lavoro in attesa di nominare il nuovo componente del consiglio di amministrazione. La stessa cosa accadde sette anni fa con Domenico De Bartolomeo, allora presidente di Confindustria Bari e Bat, che lasciò vuoto il posto nel cda perché per lui “il consorzio doveva essere riorganizzato”.
Se il presidente di Confindustria Bari e Bat, Sergio Fontana, ha deciso di non commentare quanto accaduto, il presidente Pierluigi Vulcano non ha avuto timore nel rispondere alle domande poste dal Quotidiano di Puglia. Da quanto si evincer non ha le idee ben chiare su quanto sia accaduto, sottolineando di aver appreso delle dimissioni tramite un messaggio su WhatsApp. “Non ho ancora visionato la sua lettera di dimissioni – ribadisce Vulcano -. Pare che la sua decisione sia legata alla sua impossibilità di dedicare tempo al consorzio e quindi ha deciso di lasciare il campo a un altro industriale”. In merito alle voci che la spaccatura si sia creata proprio per il rapporto con Vulcano e al suo modus operandi, il presidente ha ribattuto dicendo che “avrebbe potuto da consigliere di amministrazione adoperarsi per rendere più celeri e snelli i procedimenti e gli iter amministrativi delle pratiche”.