La Procura di Bari, secondo quanto si legge su La Gazzetta del Mezzogiorno, ha chiesto il fallimento (la liquidazione giudiziale) di Soa e delle coop Lexlab e Mida che gestiscono in appalto le consegne di una buona fetta dei supermercati pugliesi, con circa duemila dipendenti. Secondo quanto sostenuto dall’accusa il sistema del consorzio è basato su un “un modello di business che – sotto le mentite spoglie del contributo consortile dovuto dalle cooperative per beneficiare delle cosiddette economie di scala conseguibili in forma consorziata – cela un indebito ribaltamento di costi”. Insomma gli utili sarebbero fasulli, mentre la proprietà ha annunciato che i debiti verranno risanati.
Ad ottobre la Guardia di Finanza di Bari aveva dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di circa 60 milioni di euro nei confronti del consorzio, quale presunto profitto dei reati di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per gli anni d’imposta dal 2016 al 2021, nonché di omesso versamento dell’IVA risultante dalle dichiarazioni annuali, con riferimento a taluni periodi d’imposta. Restano indagati a piede libero Oronzo Angiulli, l’amministratore della Soa e considerato dalla Procura anche amministratore di fatto delle altre cooperative, e i rappresentanti legali Gabriela Selcuk (Lexlab) Donato Raspatelli (Mida), Marco Bellini (Mida) Vanna Ruggeri (Agon): ai 5 vengono contestati i reati di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e omesso versamento dell’Iva, fatti relativi agli anni tra il 2016 e il 2021.