Non è ancora conclusa la storia degli ausiliari assunti da Cbh trasferiti al gruppo Ladisa. In 10, occupati temporaneamente in cucina, hanno ricevuto la lettera di trasferimento all’azienda che si occupa di ristorazione per l’esternalizzazione del servizio.
“Noi non discutiamo la scelta aziendale, ma in questo caso gli ausiliari non sono stati assunti per occuparsi esclusivamente della cucina poiché fruibili anche in altri reparti. È un caso che loro 10 si occupavano della pulizia della cucina e, se fosse stato fatto a rotazione, di certo in questa situazione non si trovavano”.
La Cbh ha più volte sottolineato che i 10 dipendenti avranno gli stessi benefit una volta trasferiti in Ladisa. “Non è vero – esclama il sindacalista della Cisal Sanità, Salvatore Giannini -. Se in Cbh il turno era continuativo, in Ladisa è frazionato non sapendo che ci sono persone che non abitano nelle vicinanze e sono costretti a percorrere diversi chilometri per rientrare a lavoro”.
“Di loro spontanea volontà – continua – hanno deciso di non andare a lavoro, rischiando anche di dover rinunciare al lavoro. Noi sindacati siamo vicini a questa situazione e chiediamo un tavolo di confronto con la Regione Puglia dato che la Cbh, nonostante sia una clinica privata, riceve sovvenzioni pubbliche”.
“Inoltre – conclude – sappiamo che sono stati assunti altri ausiliari con le loro stesse mansioni, quindi sarebbe più logico ricollocarli in altri reparti, in quanto ausiliari e non addetti alla cucina, senza procedere con il trasferimento”.