Mario Lerario, l’ex numero uno della Protezione Civile pugliese, ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato e ha rilasciato dichiarazioni spontanee davanti al giudice nell’ambito del processo in cui è imputato per corruzione. Secondo la tesi dell’accusa, Lerario avrebbe ricevuto in due tranche una tangente da 30mila euro dall’imprenditore di Giovinazzo, Antonio Illuzzi (anche lui ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato). Lerario, già condannato a 5 anni e 4 mesi per altri due episodi di corruzione, si è difeso dichiarando che l’incontro con Illuzzi nella stazione di servizio, in cui l’accusa ipotizza ci sia stato la consegna della mazzetta in cambio di favori nell’assegnazione degli appalti, era finalizzato per alcuni lavori di ristrutturazione da fare nella propria abitazione.
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- di: Raffaele Caruso
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