Sono giunte in redazione alcune segnalazioni anonime in merito ad una disposizione aziendale impartita dalla direzione strategica dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari con la quale, in nome di una formula matematica quale “il contenimento della spesa farmaceutica”, si è limitato il potere di azione dei medici oncologi che, dall’altro ieri e sino a data da destinarsi, non potranno più prescrivere autonomamente le chemioterapie. Prima di essere somministrate le cure dovranno essere vagliate dalla predetta direzione strategica relativamente al costo delle stesse e ci potrà essere la possibilità, come c’è già stata, che alcuni pazienti malati di cancro non potranno fruire delle indispensabili cure chemioterapiche a ridosso delle festività natalizie.
La decisione presa dai vertici dell’Oncologico di Bari, formalizzata tramite una disposizione di servizio, nasce dalla necessità di “contenere la spesa farmaceutica” e nel contempo sembrerebbe bacchettare gli oncologi dell’Istituto Tumori: è possibile che quest’ultimi non abbiano agito secondo scienza e coscienza e non rispettando le linee guida ministeriali in materia di somministrazione di chemioterapici? Noi di Quinto Potere non vogliamo crederci perché abbiamo avuto modo di constatare con mano la professionalità ed abnegazione di questi professionisti e probabilmente il problema nasce dalla necessità impellente di dover contenere la spesa, di dover dimostrare che si può curare risparmiando, di dimenticare forse che dietro i freddi numeri si nascondono storie di persone e famiglie che ogni giorno lottano tra la vita e la morte e che sono completamente estranei a determinate logiche.
Mentre sui media ogni giorno si parla di pazienti oncologici, di iniziative benefiche e mondane, si celebrano manifestazioni e congressi, in trincea (negli ambulatori e nei reparti di degenza dell’Oncologico di Bari) ci sono operatori e pazienti che si ritrovano a combattere inermi la battaglia della vita proprio a causa di simili decisioni. Sia chiaro che non vogliamo puntare il dito contro nessuno, ma ci sembrava doveroso raccontare ma soprattutto sensibilizzare gli organi politici, a partire dal Presidente del Consiglio Regionale, Michele Emiliano, quanto stia accadendo con l’auspicio di una immediata inversione di rotta per il bene di tanti pazienti che purtroppo questo Natale non avranno nulla da festeggiare.