Nonostante le dita del piede livide, dovute a un rischio di embolia preso per fortuna in tempo, al dolore al ginocchio con l’attesa del 16 gennaio per la risonanza magnetica, Giovanni sembra sereno. Anzi, è sereno. Sembra quasi abbia accettato la sua condizione e il suo lungo ricovero in ospedale. Scherza e ride con Antonio come non faceva da tempo. Questo ci rincuora perché forse, finalmente, ha capito che con la salute non si scherza. Siamo contenti che questo cambiamento possa attuarsi prima di uscire dall’ospedale, così da affrontare il mondo con occhi diversi.
Lello e la tana delle tigri, lezioni di pulizia a Debora: a rischio il pranzo da Rocco
- di: Raffaele Caruso
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