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Gatto annegato ad Alberobello, insulti e minacce alla ragazzina. Il Comune: “Identificata stop alla gogna mediatica”

15 Gennaio 2024
– Autore: Eleonora Francklin
15 Gennaio 2024
– Autore: Eleonora Francklin

La giovane che ha preso a calci un gatto, facendole cadere nelle acque gelide di una fontana e provocandone la morte, è stata identificata. A darne conferma è stato lo stesso comune di Alberobello con un lungo post pubblicato sulla pagina social. “L’attuale Esecutivo, sin dal suo insediamento, ha dimostrato rispetto e cura per gli animali attraverso azioni di natura amministrativa che li riguarda e di collaborazione con le Associazioni animaliste del territorio, in particolare con quelle che si occupano delle colonie feline, mediante un apposito progetto interregionale di censimento e sterilizzazione che permettesse di controllare le nascite, le adozioni e il loro benessere sul territorio”.

“Il fatto che nella nostra Città – continua – si è consumato nei confronti di un amico a quattro zampe è assolutamente inqualificabile e per questo l’Amministrazione intende informare la Collettività che la persona responsabile è stata individuata e segnalata all’Autorità competente, la quale ha avviato le dovute indagini su quanto accaduto. Il nostro compito, quali Amministratori, ci chiama ad intraprendere un percorso rieducativo che metta al centro dell’attenzione della persona responsabile e di tutti noi, nessuno escluso, il rispetto e la cura degli animali. E questo percorso di rieducazione, recupero e riabilitazione anche collettiva è tanto più necessario ed importante quanto più riguarda le fasce più giovani della nostra Comunità”.

Il Comune nel post chiede anche che sia fermata la gogna mediatica e anche social che è stata messa in piedi nei confronti della ragazza, che ha ricevuto minacce di morte, anche non velate, sui social dopo la diffusione della sua immagine. “Deve cessare anche la gogna mediatica perché ogni tipo di violenza anche verbale, al pari dei gesti che attentano alla sicurezza degli esseri viventi, umani o animali, non rappresentano un comportamento civile da parte di una Comunità che si è distinta per accoglienza e comprensione, valori e principi etici e morali che l’hanno resa Patrimonio mondiale dell’Umanità”.