I rifiuti sono spesso gettati illegalmente lungo le strade e nelle zone rurali, sia nel cuore delle città che nelle periferie. La situazione è diventata una lotta senza quartiere. L’ultima massiccia accumulazione di rifiuti nelle campagne di Molfetta è stata individuata dalle Guardie per l’Ambiente lungo la SP56, nella contrada Favale.

Grazie al monitoraggio con i droni, è stato possibile scoprire questo ulteriore caso di abbandono. Tra i rifiuti speciali rinvenuti, si sono riscontrati sia quelli non pericolosi che quelli pericolosi, inclusa persino la carcassa di un animale in avanzato stato di decomposizione, trovata all’interno di un sacchetto sigillato.

Sui fatti è intervenuta la Polizia Locale che ha effettuato i rilievi del caso. Nei prossimi giorni continueranno le rilevazioni aeree e verranno trasmessi i risultati alle Autorità competenti, profilandosi diverse responsabilità su questi fatti.

“Ci troviamo di fronte a un fenomeno che richiede una costante vigilanza – sottolinea il presidente delle Guardie per l’Ambiente, il dottor Pasquale LATERZA – poiché questi comportamenti si sono ormai radicati e rischiano di essere considerati come “normali”. Tuttavia, ciò non è accettabile. Si tratta di reati, veri e propri crimini contro l’ambiente, che minacciano la salute delle persone. Non dovrebbero essere considerati come elementi del paesaggio, né peggio ancora, come sorta di souvenir. La politica, seppur vigile, sembra distogliere lo sguardo altrove. Si concentra sulla rimozione dell’impatto “visivo” e sull’immediata bonifica per neutralizzare l’immagine negativa del fenomeno. Tuttavia, questo ciclo si ripete il giorno successivo, portando a una situazione di stallo con costi sostenuti dalla collettività”.