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Terremoto politico a Santeramo, mozione di sfiducia a Casone: il sindaco si dimette e azzera la Giunta

23 Gennaio 2024
– Autore: Raffaele Caruso
23 Gennaio 2024
– Autore: Raffaele Caruso

Vincenzo Casone, sindaco di Santeramo in Colle, ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica e ha azzerato la Giunta comunale. Alla base della decisione la mozione di sfiducia firmata anche da alcuni consiglieri di maggioranza. Nella giornata di domani è in programma il Consiglio comunale: tra i punti all’ordine del giorno si discuterà proprio della mozione di sfiducia verso Casone. Il verdetto della mozione e del destino dell’amministrazione Casone sarà noto nella serata di domani.

«Interrompo questo lungo silenzio che perdura dal 28 dicembre, quando la mozione di sfiducia nei miei confronti è stata protocollata da 5 consiglieri di maggioranza e 3 di opposizione, annunciando le mie dimissioni e l’azzeramento della Giunta perchè è giusto che io faccia chiarezza agli occhi dei cittadini. Voglio mettere in chiaro che queste dimissioni non rappresentato una resa, ma solo l’esito di questa mozione di sfiducia, sulla quale pesano le firme di 5 consiglieri di maggioranza – le parole del sindaco Casone -. Per me la politica è servizio e senso di responsabilità verso i cittadini, rappresenta la coerenza e la priorità del bene comune sugli egoismi e sui giochi di potere. In questa sede apro alle compagini politiche facendo appello alla responsabilità e alla coerenza verso tali valori e verso gli obiettivi politici prefissati. Le aspettative dei cittadini devono essere prioritarie, e avrei gradito che questo concetto fosse appartenuto a tutti i componenti della maggioranza. Ho ascoltato e letto tanti riferimenti a presunte ingerenze esterne a questa Amministrazione, ma voglio ricordare a tutti che esiste un principio, quello di sussidiarietà orizzontale e verticale, che è doveroso applicare per chi ha un ruolo politico. Chi disdegna questi principi è nemico della Costituzione. Le ostilità inquinano gli ambienti e sono lesive del benessere della comunità. Io, però, non demordo perchè amo la mia comunità. Chi mi ha impedito di servire il mio paese dovrà addossarsi la responsabilità di aver tradito i cittadini e danneggiato il loro benessere”.