Luigi vive un rapporto di odio e amore con la madre, a causa della sua compagna, più grande di lui, separata e con un figlio. Un giorno, esattamente il 5 maggio del 2022, mentre la compagna stava facendo la chemioterapia per essersi tolta un carcinoma mammario, la madre di Luigi si rivolse a lei in modo denigratorio. Una cosa che Luigi non riuscì ad accettare e spintonò leggermente la madre per zittirla. “Presa dalla rabbia mi denunciò ai carabinieri. Capì però di aver sbagliato e il giorno dopo andò per togliere la denuncia. Il Carabiniere però, per la legge contro la violenza sulle donne, non ha potuto farlo, anzi, le fece una foto di un livido che aveva sulla gamba che mia madre si era procurata dopo una operazione al ginocchio. Da quel momento sono iniziati i miei guai”.
A dicembre Luigi viene convocato a Barletta dove si deve sottoporre a un test psichiatrico. Da questo test risulta che è una persona socialmente pericolosa e a gennaio viene posto in libertà vigilata e deve seguire per tre volte alla settimana una terapia al Csm. “Il mio avvocato mi dice di patteggiare e quindi vengo condannato a quattro anni e mezzo, senza aver fatto nulla. Col patteggiamento e la riduzione della pena, vengo condannato a un anno e mezzo e un anno di terapia. Questa cosa mi ha rovinato la vita perché non posso lavorare per il marchio che mi hanno messo addosso e non possono nemmeno farlo perché prendo delle pillole che mi fanno addormentare. In tutto questo continuo a vivere con mia madre, le faccio la spesa, l’accompagno a fare le visite mediche e non mi sembra di maltrattarla”. Uno spintone che ha creato parecchi problemi a Luigi che adesso non sa come uscire da questa situazione.