Ben 50 euro per gli accertamenti più semplici, 100 euro invece per le Tac e le risonanze magnetiche. Era questo il listino prezzi scelto da Francesco Nemore, responsabile dell’Unità di Radiologia del Pta di Trani, e dall’infermiera Mina Abbatista. I due si trovano agli arresti domiciliari da mercoledì 17 gennaio con le accuse di concussione e peculato, con l’accusa di aver intascato soldi per far saltare le liste d’attesa ai pazienti.
I due intascavano fino a 150 euro per far saltare le lista di attesa, circuendo pazienti in gravi condizioni. L’indagine della Procura di Trani è iniziata a marzo 2023 con intercettazioni ambientali e telefoniche oltre che a numerosi servizi di osservazione da parte del Commissariato di Trani. Dalle indagini è emerso che i due erano soliti incontrarsi nell’ufficio del dirigente medico con alcuni pazienti in gravi condizioni e che necessitavano di esami e cure nel più breve tempo possibile. Approfittando dello stato di agitazione dei pazienti, arrivavano a intascare e dividersi i soldi.
Nell’inchiesta intanto è spuntato fuori un terzo indagato, ovvero un addetto all’ufficio Cup, incaricato di gestire proprio le liste d’attesa. I pazienti infatti si rivolgevano prima al Cup, pagando quando non esenti il ticket di 36 euro, prima di essere indirizzati proprio da Nemore. Sono circa 30 i casi contestati, il primario ha anche cercato di disfarsi di alcune prove gettandole fra i rifiuti, ma l’episodio è stato ripreso dalle telecamere. Il giorno dopo l’arresto, Nemore ha presentato le dimissioni e dal 1° febbraio sarà in pensione dalla Asl Bat.