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Omicidio Rafaschieri a Bari, al via il processo secondo grado: dai sicari 200mila euro al fratello della vittima

1 Febbraio 2024
– Autore: Raffaele Caruso
1 Febbraio 2024
– Autore: Raffaele Caruso

Si è tenuta nella Corte d’assise d’appello, nella giornata di ieri, la prima udienza del processo di secondo grado sull’omicidio di Walter Rafaschieri, avvenuto il 24 settembre 2018 a Carbonara. In primo grado, al termine del rito abbreviato, furono condannati Giovanni Palermiti, figlio del boss Eugenio, e Filippo Mineccia, rispettivamente all’ergastolo e a 20 anni di reclusione, perché ritenuti gli autori materiali del delitto. Al collaboratore di giustizia, Domenico Milella, accusato di concorso nell’omicidio, fu inflitta una condanna a 9 anni e 4 mesi. Tra le altre 7 persone condannate, con pene tra un anno e 2 mesi e 18 anni di reclusione, c’è anche l’ex comandante della polizia locale di Sammichele di Bari, Domenico D’Arcangelo, condannato a 5 anni con l’accusa di aver aiutato Palermiti a costruire un falso alibi. L’udienza è stata rinviata al 22 maggio perché il legale di Palermiti ha comunicato che, nel corso di un interrogatorio con i pm su un’altra vicenda, il suo assistito ha reso dichiarazioni relative anche all’omicidio Rafaschieri. Quel giorno si deciderà se acquisire o meno quelle dichiarazioni. Nell’agguato rimase gravemente ferito il fratello della vittima, Alessandro Rafaschieri, che sarebbe stato risarcito da Palermiti e Mineccia con 200mila euro per quanto commesso, secondo quanto appreso.