Danneggiamento aggravato e interruzione di pubblico servizio. Sono queste le accuse a carico di 75 detenuti, all’epoca dei fatti nel carcere di Bari, che, nella protesta del 9 marzo 2020, data di inizio del lockdown imposto per l’emergenza Covid, misero in atto una rivolta all’interno delle celle, battendo oggetti in ferro contro le grate, lanciando fazzoletti incendiati fuori dalle finestre e rompendo vetri, mobili e oggetti in legno e in acciaio, distruggendo serrature blindate e videocamere di sorveglianza. Furono circa 28 le celle danneggiate, fortunatamente non si registrarono feriti gravi o evasioni, come ad esempio accaduto a Foggia. Il motivo fu legato all’interruzione dei colloqui con i familiari che contemporaneamente manifestavano in strada. Tra loro ci sono volti noti della criminalità barese come Domenico Masciopinto, Vito Valerio, Vito e Antonio Raggi, Nicola Faccitondo e Michele Lorusso, solo per citarne alcuni. I 75 vanno verso il processo dopo che un anno fa li è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
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- di: Raffaele Caruso
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