Sono 76 le persone, 64 delle quali assolte per prescrizione del reato di falso in concorso pubblico, che sono riuscite ad ottenere la patente grazie ad esami truccati e che dovranno sostenere nuovamente l’esame di guida per veicoli di tipo B. Almeno secondo quanto stabilito dal Tribunale di Bari e dal giudice Ambrogio Marrone. “Potrebbero rappresentare un rilevante pericolo per l’incolumità degli utenti della strada”, si legge nelle motivazioni della sentenza depositata circa un mese fa.
Il riferimento è all’organizzazione delle patenti facili vicina al clan di Savinuccio Parisi e messa in piedi dal pregiudicato Battista Lovreglio, luogotenente del boss. Una vera e propria ditta di famiglia visto che, dopo l’arresto, Lovreglio l’aveva affidata a figli e nipoti. La banda aiutava a superare gli esami di guida senza studiare dietro al pagamento di una cifra che oscillava da 2500 a 3500 euro. Un sistema smascherato dalla Polizia Stradale nel 2018 .In un appartamento situato nel quartiere Japigia di Bari e di proprietà della famiglia Lovreglio, era stata allestita una cabina di regia da dove venivano suggerite le risposte ai candidati. Tutti si presentavano all’esame con microcamere e auricolari, ricevevano le risposte giuste e riuscivano a superare il quiz. Un metodo infallibile che però è stato scoperto. Solo però 11 persone sono state condannate a pene tra 2 anni e 8 mesi, per altri 64 i reati sono stati prescritti. La patente però è stata sequestrata a tutti, ma tutti i protagonisti hanno impugnato la sentenza. Il caso così è passato alla Corte d’Appello.