Le mani dei clan di Japigia anche nell’Amtab, l’azienda di trasporto pubblico barese. Nella maxi inchiesta sul voto di scambio in cui sono coinvolti la consigliera comunale Maria Carmen Lorusso, il marito Giacomo Olivieri e il padre Vito Lorusso, emergono altri retroscena. Tommaso Parisi, Michele De Tullio e Tommaso Lovreglio rispondono anche di estorsione aggravata e rapina con il metodo mafioso per pressioni esercitate sull’azienda. I tre avrebbero minacciato “gravi conseguenze derivanti da un eventuale rifiuto di accondiscendere alle loro richieste e inoltre facendo riferimento alla necessità di rispettare una gerarchia di fatto all’interno dell’azienda municipalizzata AMTAB spa di Bari, imposta dal clan Parisi piuttosto che derivante dalle effettive cariche sociali”.
“Il presidente non è il padrone… bell bell eh… Padroni non ce ne stanno, qui nessun padrone, c’è solo un rispetto e basta, il rispetto reciproco”, una delle frasi che testimonia l’influenza del clan Parisi nell’azienda municipalizzata. Secondo quanto contestato dalla Procura, il clan tramite la società di lavoro interinale “Lavorint spa agenzia per il lavoro” avrebbe imposto assunzioni a tempo indeterminato in occasione della Fiera del Levante 2018 e anche successivamente “di persone vicine o comunque imparentate con esponenti del clan Parisi di Bari”. Tra queste ci sarebbe la figlia di Massimo Parisi, Annaelena, la figlia di Battista Lovreglio, Annarosa, Iolanda Stringano, nipote di Tommso Lovreglio e Tommaso Gargano, cugino di Lovreglio e nipote di Parisi.