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Bari, processo CasaPound: presidio delle organizzazioni antifasciste in Procura

21 Gennaio 2022
– Autore: Eleonora Francklin
21 Gennaio 2022
– Autore: Eleonora Francklin

Presidio organizzato dalle associazioni e organizzazioni antifasciste pugliesi davanti al Tribunale di Bari in occasione della riapertura del processo contro gli attivisti di CasaPound, accusati di aver aggredito i manifestanti antifascisti nel corteo svolto a Bari il 21 settembre 2018.

La Regione si è costituita parte civile con l’Ampi e il Comune di Bari. Il presidio è sostenuto da una rappresentanza dell’Osservatorio regionale sui neofascismi, coordinato da Antonella Morga.

“Bene facciamo insieme alle associazioni antifasciste pugliesi e all’Osservatorio regionale sui neofascismi, a tenere alta l’attenzione sul processo in corso a Bari contro militanti di Casapound accusati di violenze messe in atto in città nel 2018 a danno di persone che avevano partecipato a una manifestazione contro il razzismo” ha dichiarato Pino Gesmundo di Cgil Puglia.

“Non un episodio isolato quello di Bari da parte di chi intende la militanza politica come sopraffazione e aggressione fisica, di chi incita alla xenofobia e alimenta odio verso soggetti della rappresentanza sociale e istituzioni democratiche. Ne sa qualcosa la Cgil – continua – che ha visto la propria sede nazionale attaccata e devastata a ottobre in un assalto squadrista capeggiato da un altro aggregato neofascista. La politica non ha avuto finora coraggio e forza per applicare le leggi dello Stato e sciogliere queste organizzazioni, e una spinta può venire dalle sentenze di tribunali che, nell’ipotesi accusatoria della Procura di Bari, violano la norma sulla ricostituzione di partiti che si richiamano al fascismo e fanno della violenza la propria cifra politica”.

“La Cgil – conclude – insieme alle associazioni continuerà a chiederne la messa al bando e a farsi promotrice di iniziative di sensibilizzazione e di diffusione di storia e cultura antifascista, quella che è fondamento della nostra Costituzione e della nostra democrazia”.