Ci sarebbero altri nomi, oltre a quelli dei 135 destinatari delle misure cautelari, nella maxi inchiesta della Dda che ha smascherato l’infiltrazione mafiosa nei tessuti politici, economici e sociali della città di Bari. Le loro posizioni sono al vaglio degli inquirenti. Nei giorni scorsi è emersa anche l’iscrizione nel registro degli indagati dell’assessora regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia.
Proseguono intanto le indagini su Giacomo Olivieri. La Polizia è tornata nella sede della Fondazione Maria Rossi Olivieri in via Putignani per acquisire ulteriore documentazione. L’obiettivo è quello di ricostruire il patrimonio mobiliare e immobiliare dell’ex consigliere regionale, finito in carcere con l’accusa di voto di scambio politico-mafioso per far eleggere sua moglie, Maria Carmen Lorusso, al Comune nelle Amministrative 2019. Gli inquirenti stanno passando i movimenti bancari e societari per capire come Olivieri ha potuto acquistare immobili, avviare società e tenere anche un elevato tenore di vita. Il gip ha intanto disposto il sequestro di conti e beni per 20 milioni di euro, le ipotesi di reato sono quelle di autoriciclaggio e del trasferimento fraudolento di beni.