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Blitz a Casarano, 13 arresti e 43 indagati: tra loro l’Immortale ucciso sabato e il fidanzato di Roberta Bertacchi

7 Marzo 2024
– Autore: Redazione Quinto Potere
7 Marzo 2024
– Autore: Redazione Quinto Potere

I Carabinieri del Comando provinciale di Lecce hanno eseguito dalle prime ore di questa mattina un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 13 persone indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata al traffico e alla detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, nonché detenzione e porto illegale di armi da fuoco. Lo rende noto in un comunicato il Comando provinciale di Lecce. Gli arresti (12 in carcere e uno ai domiciliari) sono stati eseguiti nei comuni di Casarano, Ugento e Lecce; di San Donaci (Brindisi) e Matera, in esecuzione di una ordinanza del gip del tribunale di Lecce su richiesta della Dda.

Nel registro degli indagati ci sono anche i nomi di Davide Falcone, il fidanzato ultras di Roberta Bertacchi, la 26enne che lo scorso 6 gennaio è stata trovata morta impiccata sul suo balcone con intorno al collo la sciarpa del Casarano, e di Antonio Amin Afendi, il 33enne assassinato sabato mattina per strada con tre colpi di pistola dal 27enne Lucio Sarcinella. L’Immortale, così veniva soprannominato, è ritenuto come il presunto capo di una delle due associazioni contrapposte smantellate questa mattina all’alba.

In totale sono 43 gli indagati: Maria Fatima Affatato, 23enne di Casarano; Michele Botrugno, 32enne di Taurisano; Luigi Calabrese, 30enne di Casarano; Ivan Caraccio, 37enne di Casarano; Gianni Casto, 32enne di Casarano; Cristian Causo, 38enne di Casarano; Salvatore Emanuel Causo, 35enne di Casarano; Marco Ciminna, 36enne di Monteroni; Floriano Chirivì, 43enne di San Donaci; Giovanni Corvaglia, 42enne di Casarano; Giovanni Corsano, 22enne di Casarano; Antonio De Cataldis, 28enne di Matino; Salvatore De Gaetani, 41enne di Ugento; Antonio De Vergiglio, 27enne di Casarano; Giovanni De Vito, 37enne di Matino; Marco De Vito, 39enne di Casarano; Paolo Esposito, 34enne di Casarano; Davide Falcone, 35enne di Casarano; Andrea Fracasso, 30enne di Casarano; Emanuele Salvatore Franza, 32enne di Casarano; Luca Marco Franza, 30enne di Casarano; Mirko Gennaro, 30enne di Casarano; Attilio Gerundio, 75enne di Casarano; Janus Krasnici, 35enne montenegrino residente a Lecce; Angelo Moscara, 48enne di Casarano; Valentina Moscara, 27enne di Casarano; Daniele Panico, 39enne di Casarano; Fabio Panico, 29enne di Casarano; Davide Pennetta, 45enne di Casarano; Giovanni Pennetta, 36enne di Ugento; Davide Salvatore Piccinni, 36enne di Casarano; Luciano Polimeno, 63enne di Casarano; Graziano Rizzello, 30enne di Casarano; Mario Rosafio, 66enne di Melissano; Mattia Santantonio, 24enne di Matino; Giuseppe Scarlino, 41enne di Melissano; Salvatore Scupola, 32enne di Casarano; Marino Schiavano, 53enne di Casarano; Iolanda Stoppello, 30enne di Casarano; Davide Tartaglione, 35enne di Casarano; Matteo Toma, 37enne di Casarano e Francesco Tunno, 40enne di Gagliano del Capo.

L’indagine, condotta dai carabinieri della compagnia di Casarano, è partita dopo l’aggressione subita a novembre del 2020 da un uomo che era stato minacciato di morte per presunti debiti legati agli stupefacenti. Dai successivi accertamenti svolti dai militari è emerso che a Casarano si contendevano l’egemonia del territorio due organizzazioni criminali contrapposte, una delle quali attiva nel quartiere di Contrada Botte. L’attività investigativa proseguita sotto la direzione della Dda di Lecce fino a febbraio 2023, attraverso intercettazioni di conversazioni e comunicazioni telefoniche e telematiche, pedinamenti, osservazioni e ricognizioni aeree, ha consentito di acquisire un ingente quadro indiziario a carico degli indagati e di accertare l’esistenza di due articolate e ben strutturate associazioni criminali nate dopo la scissione dell’originario gruppo di Casarano che faceva parte della consorteria mafiosa denominata Sacra corona unita. L’azione repressiva effettuata dai militari durante le indagini – viene evidenziato in una nota – ha consentito di scongiurare uno scontro tra le due organizzazioni. E ha portato nel tempo a 16 arresti in flagranza, varie segnalazioni alla prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti, e al sequestro di circa nove chili di droga tra cocaina, marijuana e hashish.