La Corte d’Assise d’Appello di Bari ha confermato la condanna di 14 anni e 4 mesi di reclusione inflitta in primo grado a Shaban Fejza, il 42enne albanese reo confesso dell’omicidio del 27enne connazionale Santino Xhyra, compiuto l’11 marzo 2021 nel quartiere Libertà di Bari. Ridotte invece le condanne nei confronti dei due co-imputati, il barese Vito Dammaccco (4 anni e 2 mesi di reclusione da 5 anni e 3 mesi) e l’albanese Ylli Mucollari (4 anni e 6 mesi da 5 anni e 9 mesi), accusati entrambi di tentata estorsione ed estorsione in concorso. Ai due, condannati anche al pagamento di multe da 800 euro e 1200 euro, sono state riconosciute le attenuanti generiche.
L’omicidio avvenne nella palazzina situata in via Petrelli al civico 22 gestita da Mucollari, dove la vittima viveva con un’altra persona. I due però da tempo non pagavano l’affitto. Quel giorno mandò suo nipote Shaban, interessato a subentrare nell’appartamento, a riscuotere i soldi da Santino. Tra i due scoppiò una violenta lite, Fejza si allontanò dal posto per tornare poco dopo con una pistola giocattolo modificata con la quale avrebbe aperto il fuoco contro la vittima, colpendola mortalmente al torace e all’addome. Il 42enne confessò subito l’omicidio.