Per un giorno intero non abbiamo avuto alcuna notizia di Ion. La sua determinazione nel voler tornare in Romania faceva a cazzotti col silenzio, seppur in parte giustificato dalla mancanza del telefonino. Il fatto che non avesse dormito in albergo la prima notte ci ha fatto molto preoccupare. Preoccupazione evidentemente giustificata l’indomani mattina, quando lo abbiamo raggiunto in hotel e ci ha spiegato di essere stato in pronto soccorso per alcuni problemi di salute. Nel braccio aveva ancora l’ago cannula inserito. Quando lo ha tolto ha iniziato a perdere sangue in maniera copiosa.
Abbiamo fatto ciò che potevamo per fermare il sanguinamento e subito dopo messo su un taxi che lo accompagnasse al consolato generale della Romania a Bari. Per viaggiare, infatti, aveva bisogno del documento provvisorio del consolato, avendo perso in ambulanza o in ospedale quello che aveva fatto il giorno prima. Ci siamo dati appuntamento alle 19 per andare con lui in agenzia e accompagnarlo in via Capruzzi dove alle 2.05 parte il pullman diretto a Bucarest, esaudendo così il suo desiderio di ritornare dalla mamma. Una giornata molto movimentata, che ha rischiato di precipitare almeno un paio di volte, mettendo a repentaglio la possibilità di mettersi in viaggio.
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