Dopo avervi raccontato la storia di Isa, in tanti ci hanno contattato per denunciare storie analoghe. Questa volta è il turno di Francesco. Nonostante il centro di Bari, è stato costretto a farsi trapiantare il fegato a Bologna. “Non c’era disponibilità di organi. Pur essendo in lista di trapianto per due anni, non arrivava l’organo”, esordisce Francesco.
“Avevamo optato inizialmente per Torino, ma ci hanno detto che la lista d’attesa era molto lunga e saremmo stati le ultime ruote del carro – racconta la moglie -. Ci avevano parlato molto bene del centro di Bologna, abbiamo mandato un’email. La dottoressa del centro trapianti ci ha dato un appuntamento per una Tac da cui è risultata la presenza di due carcinomi, una conseguenza tipica della cirrosi. Da lì è partita la corsa per tamponarli, se fossero progrediti non sarebbe stato più possibile nemmeno il trapianto”.
“È passato solo un mese da quando sono stato preso in carica al trapianto – continua Francesco -. A dicembre ho completato l’iter, il 12 gennaio sono stato trapiantato. Mi hanno chiamato dicendomi che c’erano 4 organi con lo stesso mio gruppo sanguigno. Subito mi hanno trapiantato e ho risolto il problema”.
Ma come è andata la fase post trapianto? A raccontarlo in primis è Luisa. “A un anno dal trapianto a Bologna ci ha detto che gli esami vanno svolti al proprio centro d’appartenenza e ci siamo così rivolti al reparto di Gastroenterologia del Policlinico di Bari. Inizialmente siamo stati ben accolti, abbiamo fatto il primo controllo e pensavamo di poterci fidare. Ci siamo poi rivolti nuovamente per alcuni esami in vista di una visita programmata a settembre. A giugno e luglio ci hanno detto che era troppo presto, poi ad agosto ci hanno detto tramite email che non c’era disponibilità e che dovevamo rivolgersi presso ad un altro laboratorio di analisi. Ci siamo così rivolti al centro di Salerno e sta andando bene”. Francesco e Luisa confermano interamente il racconto di Isa. I due stanno pensando, dopo un’intera vita, di trasferirsi in Emilia Romagna.