Non avendo la possibilità di avere le autorizzazioni necessarie in tempo, Antonio e Tino si sono organizzati per fare il proprio “comizio” in piazza del Ferrarese utilizzando il tavolino di un bar e parlare di quello che sta accadendo a Bari negli ultimi giorni. La bagarre politica non aiuta nessuno, soprattutto chi in maniera serena, chiamato per la sua professionalità ed esperienza, dovrà valutare quanto effettivamente la criminalità si sia infiltrata nella città di Bari, non solo nel Comune, ma in generale.
Buon merito di questa caciara va a chi ha inventato lo slogan “Giù le mani da Bari”. Una frase che sembra più appartenere ad una campagna elettorale sotto mentite spoglie. “Giù le mani da Bari” o “Giù le mani da Decaro”, il dubbio ad oggi sussiste. Chi sta realmente con Bari non vede l’ora di avere il resoconto finale della Commissione per essere più tranquilli e sereni.
Non è detto che bisogna schierarsi e applaudire a seconda del colore politico e con l’anello al naso, fisicamente messo da Antonio. Sembra quasi che chi ha un pensiero diverso da chi governa, sia un folle o di centrodestra. Non può esistere una via di mezzo moderata che prevede di lasciare spazio a chi deve indagare. Con l’ironia che ci contraddistingue Antonio e Tino si sono presi la scena davanti a milioni e milioni di turisti e cittadini baresi per puntualizzare quello che sta accadendo. Noi non siamo in campagna elettorale e ci permettiamo di esprimere il giudizio che vogliamo.
Editoriale
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