Il Tribunale di Bari ha rigettato l’opposizione presentata dai familiari di Mateo Correas Simone, il pallanotista spagnolo 21enne morto dopo essere stato investito sulla ss100, all’altezza dello svincolo Adelfia-Rutigliano, in direzione Bari, nella notte tra il 3 e 4 febbraio, contro la richiesta di archiviazione della Procura. Il giovane si trovava in Puglia per trascorrere qualche giorno di vacanza prima di fare ritorno in Belgio dove stava studiando in Erasmsus. È stato aperto un fascicolo per omicidio stradale in cui è stato iscritto il conducente della Opel Corsa che ha investito Mateo quella notte.
L’auto, secondo i rilievi e la ricostruzione degli inquirenti, ha colpito il 21enne durante un sorpasso e ad una velocità superiore di 25 chilometri orari rispetto al limite consentito. Nonostante questo, come si legge nelle carte, “l’investimento è dipeso fondamentalmente dalla condotta imprevedibile e pericolosa del pedone, che su strada statale priva di illuminazione, nelle ore notturne, in abiti scuri e senza indossare il giubbino di segnaletica, camminava dapprima lungo la linea di mezzeria, per poi spostarsi lungo il guardrail che separa le due carreggiate, prima di essere investito”.
“Bisogna indagare sul perché Mateo stava percorrendo a piedi quel tratto di statale. Abbiamo a disposizione tante informazioni, ma non siamo stati ascoltati – racconta il papà della vittima ai microfoni de La Repubblica -. Se collochiamo l’evento accidentale intorno alle 2,30 del 2 aprile risulta incomprensibile come l’unico controllo con l’etilometro effettuato al conducente sia stato effettuato alle 4,09, come risulta dal verbale della Polizia, con una risultato di 0,21 g/l”. La famiglia si chiede anche perché non siano stati effettuati accertamenti su sostante stupefacenti o psicotrope. Restano dubbi anche sulla sua presenza in quel tratto stradale. “Lui sarebbe partito alle 7 verso l’aeroporto per tornare in Belgio ma quella corsa notturna era nella direzione opposta (direzione Taranto) rispetto all’alloggio in cui era ospite a Bari”, aggiunge.