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Elezioni a rischio a Bari, Laforgia: “Chissà se ci faranno votare. Slittamento nell’aria”. L’amarezza di Decaro

8 Aprile 2024
– Autore: Raffaele Caruso
8 Aprile 2024
– Autore: Raffaele Caruso

“Siamo candidati tutti e due ma chissà se ci faranno votare. Un altro o un’altra candidata sinora non ci sono. Vendola e Carofiglio? Se avessero avuto intenzione di candidarsi me lo avrebbero detto. Ma il vero rischio è che non ci facciano votare proprio, è nell’aria, quantomeno la data del voto potrebbe essere rinviata. Temo per questo che stiamo facendo una discussione un po’ surreale”. Lo ha detto a Un giorno da pecora il candidato sindaco alle Comunali di Bari, Michele Laforgia, sostenuto da M5s, Sinistra italiana e Italia Viva +Europa e socialisti.

“C’è una ipotesi di slittamento delle votazioni – ha insistito – prima dell’eventuale commissariamento. Personalmente penso che il commissariamento non abbia grandi basi a Bari, perché si fa il commissariamento quando c’è un rischio di infiltrazione della mafia nell’amministrazione e questo a Bari non è mai avvenuto”. “Il candidato della destra – ha evidenziato – non c’è ancora. Temo che non lo stiano cercando il candidato perché sanno o pensano che non si vota”.

“Avevamo trovato un modo per andare uniti alle elezioni attraverso le primarie. Poteva essere un laboratorio politico: la città di Bari è la prima volta che il M5s faceva le primarie insieme al Pd e alla coalizione del centrosinsitra. Purtroppo così non è stato e di questo mi dispiace, perché le primarie erano tra due persone specchiate che sono Vito Leccese e Michele Laforgia”. Lo ha detto il sindaco di Bari, Antonio Decaro, intervistato nel corso di Tagadà su La7. Decaro si è riferito alla decisione del M5s di sfilarsi dalle primare con cui il campo largo avrebbe dovuto scegliere il proprio candidato sindaco. Conte ha annunciato il ritiro di Michele Laforgia a tre giorni dal voto dopo la seconda inchiesta che nei giorni scorsi ha travolto la politica pugliese, ovvero quella sulla compravendita di voti in cui è indagata anche l’ex assessora regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia, che si è dimessa dall’incarico e dal Pd. La prima inchiesta è quella sul voto di scambio politico-mafioso alle elezioni comunali del 2019, che lo scorso 26 febbraio ha portato a 130 arresti.

Tornando sull’annullamento delle primarie, il sindaco ha ribadito di “essere dispiaciuto perché in realtà avevamo fatto un percorso con il M5s, che nella mia amministrazione è all’opposizione”. “Nell’ultimo anno – ha evidenziato – avevamo individuato dieci punti del programma che erano poi i dieci ordini del giorno presentati dal M5s e approvati dalla maggioranza di centrosinistra. Dovevamo completare questo percorso entro la fine del mandato e onestamente ci stiamo riuscendo”. Conte – è stato poi chiesto a Decaro – dice convergete su Laforgia e risolvete il problema. “Se si vuole trovare una mediazione – ha risposto il sindaco di Bari – la mediazione dev’essere fatta tra i due candidati che devono trovare una soluzione che può andare bene a entrambi, non lo posso fare certamente io”.