Ci sarebbe anche un giro di escort (tra cui anche ragazze minorenni) nell’inchiesta in cui è coinvolto Nicola Lella, l’ex assessore di Grumo accusato di aver preso parte all’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale guidata da Sandrino Cataldo, il marito dell’ex assessora Maurodinoia. Lella è l’unico finito in carcere.
Nelle carte delle indagini emergono alcune intercettazioni in cui si evidenziano diversi accordi illeciti tra Lella e Armando De Francesco, il braccio destro di Cataldo ed ex consigliere municipale. Tra questi anche la “segnalazione” di ragazze disponibili a rapporti sessuali. Secondo quanto riportato da La Repubblica, a procacciare le ragazze era De Francesco, aiutato da una donna con cui aveva una relazione. I due andavano a caccia di “amiche per trascorrere una serata con l’assessore”.
“Siccome quella non c’è, che stasera sta un po’ impegnata, puoi chiedere a…. l’assessore mi chiede una certa…”. “Mi chiama diecimila volte, non lo sopporto più… Ma poi alla fine non conclude niente… A quella l’ha fatta assumere, ha speso mille euro di ristorante e neanche un bacio le ha dato. Vedi tu, qualche amica tua carina, tanto per lui tutto fa brodo”. Queste sono alcune frasi proferite da De Francesco nei confronti della compagna. Incontri che si sarebbero compiuti in un b&b situato in corso Vittorio Emanuele a Bari.
“Cerca di essere brava e accondiscendente, questo è un amico mio e ci tengo. Se mi deludi, ti giuro che dico di non contattarti più”, le parole di De Francesco verso una ragazza prima di lasciare in una struttura. “Sto aspettando che sia l’anno prossimo, perché finalmente mi potrò fare la patente”, le parole della stessa ragazza. Questo passaggio fa pensare che fosse una minorenne. Nonostante la giovane età però rassicurava De Francesco. “Sai quante persone… quante cose so io, che se apro la bocca posso distruggere la gente”.