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Regione Puglia, la mozione di sfiducia a Emiliano non passa: 18 voti a favore e 31 contrari

7 Maggio 2024
– Autore: Raffaele Caruso
7 Maggio 2024
– Autore: Raffaele Caruso

Si è tenuto oggi cominciato il Consiglio regionale pugliese durante il quale è stata discussa e votata la mozione di sfiducia presentata dal centrodestra nei confronti del governatore Michele Emiliano, presente in Aula. La mozione, depositata due settimane fa, dopo le inchieste e gli arresti per presunti episodi di voto di scambio che hanno portato anche alle dimissioni dell’ex assessora ai Trasporti, Anita Maurodinoia, non è stata accolta. La mozione di sfiducia presentata dal centrodestra nei confronti del governatore Michele Emiliano è stata respinta: sono stati 18 i voti a favore, 31 i contrari (due consiglieri assenti). Hanno votato contro la mozione anche i gruppi del M5s e di Azione. Unico assente Donato Metallo del Pd. E’ stato anche il primo Consiglio dopo le dimissioni dei consiglieri regionali del M5s dai loro ruoli in giunta e istituzionali.

I VARI INTERVENTI

MINUTO DI SILENZIO PER LE MORTI SUL LAVORO – La presidente del Consiglio regionale in apertura della seduta, ha rivolto all’Aula l’invito a rispettare un minuto di silenzio per commemorare le cinque vittime dell’ennesima tragedia sul lavoro avvenuta a Casteldaccia, solo come l’ultima di una serie di incidenti mortali sul lavoro, compresi tutti quelli avvenuti negli ultimi due mesi in Puglia che hanno causato la morte di nove padri e figli pugliesi. Da qui l’appello a tutte le forze politiche presenti in Aula, affinchè si facciano tutti portavoce nei confronti dei Partiti e Movimenti per intraprendere un’azione comune a sostegno della sicurezza sul lavoro.

FRATELLI D’ITALIA – “Nell’ambito dei suoi mandati ha dato avvio ad una consorteria di potere, rappresentata dal proliferare di agenzie, Cda, direttori generali, commissari, ivi compresi i consiglieri del presidente, compreso il vicecapo di gabinetto, unica situazione in tutt’Italia, che ha fatto emergere una serie di criticità nel funzionamento e nella gestione di risorse pubbliche, oltre che gravare su tutti i pugliesi”. Questo è un un passaggio dell’intervento in Consiglio regionale del capogruppo di Fratelli d’Italia Puglia, Francesco Ventola, che ha motivato la mozione di sfiducia al governatore Michele Emiliano da parte di tutto il centrodestra. “Noi non siamo mai stati e mai saremo giustizialisti, e non utilizzeremo quelle che sono le legittime inchieste e i ruoli della magistratura per chiederle di andare via o di chiedere il voto di sfiducia. No, questo lo lasciamo fare a coloro che hanno il loro mantra politico nel giustizialismo. A noi non appartiene. Non ci appartiene e ci crediamo fedelmente: fino al terzo grado di giudizio tutti devono avere il sacrosanto diritto di potersi difendere, qualsiasi cittadino, di qualsiasi colore, di qualsiasi religione. È indubbio che le nomine che lei ha effettuato in questi anni intuitu personae hanno creato imbarazzo, se non vergogna, in questa Regione. Mai abbiamo sentito pubblicamente prendere le distanze, in maniera anche plastica”. “In ogni settore – ha proseguito – a titolo esemplificativo quello della sanità e quello dei rifiuti, ci sono problemi seri per i pugliesi. La sanità, che purtroppo non è migliorata nel corso degli anni, e i rifiuti, che i cittadini continuano a pagare di più. Sulla sanità i ritardi nella costruzione dei nuovi ospedali San Cataldo e Monopoli-Fasano. Non so quante volte è andato a fare le false inaugurazioni. Ad oggi non c’è nessun malato”, ha aggiunto.

PD – “Nessuna inchiesta giudiziaria ha riguardato l’attività di questa Giunta, né di questa né di quella precedente. Certo, questioni giudiziarie hanno attraversato la Regione, gli uffici. Ma sono questioni di cui si deve occupare la magistratura, dobbiamo rafforzare i controlli e i presìdi di legalità. È un tema nazionale”. Lo ha detto il capogruppo del Pd in Consiglio regionale pugliese, Paolo Campo, replicando alla mozione di sfiducia del centrodestra. “Noi – ha continuato – abbiamo creduto che distruggendo scientificamente i partiti avremmo eliminato il malaffare dalla politica. Il malaffare è una questione culturale, è una questione che sta nelle pieghe della società e richiede processi storici, culturali ed economici molto più complessi. È bene che i magistrati facciano il loro lavoro. Ma l’approccio deve essere criteriato e soprattutto teso alla salvaguardia delle istituzioni e al rispetto delle istituzioni”. “È certo – ha aggiunto – che le vicende che si sono verificate hanno comportato una discussione tra le forze politiche. Siamo abituati a discutere. Il tema, collega Ventola, è che su queste questioni dovremmo avere la prudenza, da uomini politici seri e maturi, di confrontarci analizzando il problema vero, perché è vero che, nonostante l’inchiesta “Mani pulite”, in questo Paese non siamo riusciti a fare un salto avanti”.

M5S –
“Il Movimento 5 Stelle chiede garanzie, garanzie sul fatto che l’azione amministrativa della Regione Puglia sia nel segno della piena legalità e trasparenza. Siamo consapevoli che serva lavorare per potenziare gli strumenti per prevenire e contrastare l’illegalità. Da questa consapevolezza è nato il patto per la legalità, consegnato al presidente Emiliano. Stiamo lavorando a una proposta di legge per istituire un nucleo ispettivo che possa operare da parte del presidente e dei suoi uffici e che possa avere condivisione e ha avuto condivisione sia dal punto di vista politico, a qualsiasi livello, dove ci sono anche nomine in diversi settori, sia dal punto di vista tecnico. Ci sono, quindi, le premesse perché i punti del patto vengano messi in atto rafforzando l’azione amministrativa” . Lo ha detto il capogruppo del M5s nel Consiglio regionale pugliese, Marco Galante, durante la discussione della mozione di sfiducia al governatore Emiliano. Galante ha quindi annunciato: “Non voteremo la mozione di sfiducia perché vorrebbe anche dire rinnegare il lavoro fatto. Non presteremo innanzitutto fianco a un’iniziativa chiaramente strumentale del centrodestra, da cui naturalmente non accettiamo alcun tipo di lezione, tantomeno di moralità. Da oggi faremo un’opposizione costruttiva votando quei provvedimenti che riteniamo utili per i cittadini e portando avanti le nostre battaglie”.

LEGA – “Presidente Emiliano, la sua stagione politica è per noi al capolinea. Lei deve fermarsi qui. Ha già fatto tanti danni ai pugliesi”. Così ha concluso il suo intervento in consiglio regionale Giacomo Conserva, capogruppo della Lega. “Siamo travolti e tramortiti da scandali e inchieste giudiziarie, mai visto tanto delirio di onnipotenza che ancora persiste oggi nonostante il terremoto avvenuto negli ultimi mesi come ci insegna la vicenda grottesca di questi ultimi giorni, un braccio di ferro tra la presidente della Commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo, che chiede una sua audizione ed i suoi tentativi di sottrarsi al  confronto  per esigenze tutte politiche.” Conserva prosegue: “Parafrasando il titolo di un celebre film si potrebbe cominciare a dire che questi anni sono stati la storia di “tutti gli uomini del Presidente” Emiliano. Tutti gli uomini del suo cerchio magico e da lei nominati finiscono sotto inchiesta. Noi, però, siamo garantisti. Vogliamo continuare a pensare che si tratti di sfortuna”. Il capogruppo sul piano squisitamente politico: “ha inventato il civismo in salsa pugliese che accoglie tutti ed il contrario di tutti, all’occorrenza. In provincia ormai è la regola. Lei ha continuato in base al mantra per cui tutto ciò che non è vietato è consentito”. Sulla sanità pugliese: “Qualche giorno fa su un quotidiano pugliese leggevamo di un anziano paziente in provincia di Bari che si era recato al cup per prenotare una risonanza magnetica nucleare e si era sentito rispondere che le agende erano chiuse. Quando un cittadino ha una patologia grave o un sospetto in tal senso, ha inizio una via crucis. Le visite specialistiche o gli esami diagnostici tuttora sono fissati al 2025 o 2026, è una strisciante privatizzazione”. “La spesa sanitaria è ormai fuori controllo e dei controlli . La Puglia ad oggi acquista i dispositivi medici dai rivenditori e non dalle aziende produttrice, un ago farfalla in Puglia viene acquistato ad un prezzo superiore di ben tre volte rispetto alla media nazionale. L’ultimo rendiconto parla di una spesa di 9 miliardi con perdite di 149 milioni di euro. Abbiamo investito 30 milioni sulle liste di attesa nell’ultima manovra e non ci è dato sapere come sono stati programmati e pianificati ma soprattutto come sono stati spesi. L’Ares, agenzia strategica della Puglia, che doveva darci delle risposte, si è assentata alla audizione nella Commissione sanità”.

EMILIANO – In quest’ultimo mese abbiamo attraversato una tempesta politica e mediatica di enormi proporzioni”, ma “non ce n’è neanche una di indagine sulla Regione Puglia, neanche una. Non c’è nessuna contestazione dei processi dei quali voi state sentendo parlare che riguardi la Regione Puglia”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, durante la discussione della mozione di sfiducia in Consiglio regionale pugliese. Emiliano ha poi aggiunto che “vogliamo potenziare i presìdi di legalità interni. Noi abbiamo già potenziato enormemente il Nucleo ispettivo regionale sulla sanità (Nirs), che agisce come un vero e proprio organo di controllo. Ho sentito, dall’intervento di Marco Galante, che è intenzione del Movimento 5 Stelle allargare il metodo che abbiamo messo a punto con il Nirs al resto dell’amministrazione, ed è un punto che condivido. Mi è stato annunciato che il gruppo del Movimento 5 Stelle sta per presentare un disegno di legge, questo disegno verrà sostenuto dal Governo regionale”. Inoltre, il governatore ha precisato che “abbiamo l’ambizione di costruire un fronte democratico ampio, largo, che metta insieme tutte le forze progressiste nel nostro Paese, per predisporre il futuro di questo Paese. È una cosa che noi proviamo a fare nel laboratorio politico della Regione Puglia. In questo ambito deve essere chiaro che il coinvolgimento del Movimento 5 Stelle nella mia amministrazione non è stato un atto di trasformismo, era un atto al quale mi ero impegnato durante la campagna elettorale”.