Giacomo Olivieri, durante l’interrogatorio che si è tenuto lunedì scorso a Bari con i pm e il procuratore Roberto Rossi, ha ammesso di aver comprato voti pagando e offrendo buoni benzina, spesa e regali per far eleggere la moglie, Maria Carmen Lorusso, al Comune di Bari, ma allo stesso tempo ha negato di sapere che quelli a cui stava chiedendo voti erano persone vicine ai clan baresi. A riportarlo è La Gazzetta del Mezzogiorno.
Uomini “normali” e non mafiosi, così ha dichiarato Olivieri nell’interrogatorio. Tra loro Michele Nacci, genero di Bruna Montani e parente dell’omonimo capoclan del San Paolo che si è candidato nella lista di Maria Carmen Lorusso, e Tommaso Lovreglio, nipote del boss di Savinuccio Parisi. In entrambi i casi era all’oscuro del loro coinvolgimento e delle parentele. Un racconto che però sembra non aver convinto nessuno e che stona con le carte dell’inchiesta. Olivieri ad esempio in un’occasione dichiarò di sentirsi un “intoccabile” perché il suocero aveva in cura il fratello di Savinuccio.