“Dottò, io devo dire la verità, non voglio prendere in giro nessuno per carità perché faccio il danno a me stesso”. Il 48enne Gaetano Mastrorilli è uno dei nuovi pentiti del clan Parisi-Palermiti. Nino, affiliato al boss Savinuccio Parisi con il grado di “quinta”, ha già iniziato a raccontare ai pm diversi retroscena dell’omicidio di Giuseppe Gelao, avvenuto il 6 marzo 2017, e quello di Nicola De Santis, avvenuto il 12 aprile 2017. A riportarlo è il Quotidiano di Puglia.
Per quest’ultimo Mastrorilli è stato arrestato con l’accusa di essere una delle tre vedette. Il pentito racconta di essere stato chiamato da Domenico Milella e di aver cercato di non restare coinvolto nell’agguato. “Non voglio fare queste cose, si rischiano 20 anni di carcere se tu mi metti in mezzo ad una situazione così”, la sua risposta. “Ma tu non stai facendo l’agguato, stai facendo il palo”, la replica di Milella che dopo un tira e molla lo convince facendo leva su un debito di 12mila euro accumulato. Un altro duro colpo al clan Parisi-Palermiti dopo la decisione anche di Giovanni Palermiti e di Domenico Milella di parlare ai pm. Il caso Mastrorilli intanto è diventato oggetto di meme e sfottò già su Tik Tok. “Lo zio Nino vuole parlare, se no sta male”, il messaggio riportato sulle note di “Scappo vado via” di Niko Pandetta.
Ma non è l’unico. C’è un altro collaboratore di giustizia, questa volta del clan Strisciuglio, il 35enne Domenico De Palo soprannominato Trentotto e genero di Giovanni U Curte (fratellastro di Antonio Cassano). Il pentito ha iniziato a parlare invece della guerra nell’estate del 2021 a Bari tra gli stessi Strisciuglio e il clan Palermiti. In un lungo interrogatorio che si è tenuto dinanzi ai pm della Dda di Bari il 23 febbraio scorso, Trentotto ha parlato delle vicende che hanno preceduto l’omicidio di Ivan Lopez, il 31enne ucciso sul lungomare di San Girolamo il 29 settembre del 2021. A riportarlo è La Gazzetta del Mezzogiorno.
LA NOTA DEL LEGALE DI MARTORILLI – In merito all’articolo “Mafia a Bari, tremano i clan Strisciuglio e Parisi-Palermiti: nuovi pentiti svelano retroscena su omicidi e malavita” pubblicato sul vostro sito in data 10 maggio 2024, autore: Redazione Quinto Potere, ho l’obbligo di segnalarVi come non risulti corretta e vera la definizione di “pentito” da Voi data al MASTRORILLI GIOVANNI nell’articolo pubblicato. Necessario evidenziare come l’ordinamento giuridico intenda con “pentito” una persona che si auto-accusa e/o anche accusa altri, di crimini e di essi si “pente” iniziando la propria collaborazione con la giustizia attraverso l’accesso a tutta una serie di meccanismi di protezione e premiali. Il Matrorilli non ha mai fatto richiesta alcuna di accesso ai meccanismi di protezione personale e per i familiari previsti per i collaboratori di giustizia; continua ad essere detenuto e imputato nei vari processi che lo riguardano.