La campionessa dei 100 metri, un plurimedagliato di due sport e tante Paralimpiadi. Saranno la velocista Ambra Sabatini, oro dei 100 metri piani T63 a Tokyo 2020, e il terlizzese Luca Mazzone, tre volte oro del ciclismo tra Rio 2016 e Tokyo 2020 (dopo i due argenti del nuoto a Sydney 2000), i portabandiera dell’Italia alla cerimonia d’apertura dei Giochi Paralimpici di Parigi 2024, che si terrà il 28 agosto a Parigi.
Lo ha deciso la giunta del Comitato italiano paralimpico su proposta del suo presidente, Luca Pancalli. Lo stesso numero uno del Cip ha sottolineato come i due atleti rappresentino “al meglio una squadra con importanti ambizioni e grandissimo talento. Due nomi che sono espressione di altrettante discipline tra le più medagliate del panorama azzurro, due percorsi sportivi che rappresentano due diverse generazioni di campioni.Sono certo che entrambi sapranno veicolare al meglio i valori del nostro movimento, rappresentando un esempio per tante persone e tanti giovani con disabilità che decidono di avviarsi alla pratica di una disciplina sportiva”.
Ambra Sabatini, 22 anni, rappresenta la ragazza d’oro dell’atletica paralimpica, capace di rinascere dopo l’incidente che le è costato l’amputazione di una gamba ma che l’ha portata anche a conquistare la medaglia d’oro alle ultime paralimpiadi. “Io portabandiera a Parigi: già dirlo ad alta voce mi fa battere il cuore fortissimo. Ce la metterò tutta per assolvere al meglio questo importantissimo compito e per portare in alto il tricolore ancora una volta”, le parole della giovane livornese.
Luca Mazzone, invece, rappresenta l’altra faccia della medaglia. In carrozzina dall’età di 19 anni, il pluricampione affermato di Terlizzi non è ancora sazio nonostante tutti i successi paralimpici ottenuti nel ciclismo con 3 ori e 3 argenti all’attivo, che si aggiungono a 18 ori, 3 argenti e 3 bronzi mondiali. Oltre a questi, poi, ci sono anche le prime medaglie conquistate nel nuoto, disciplina che l’ha visto protagonista a Sidney prima e poi Atene e Pechino. “E’ un onore al quale non avrei mai pensato e che mi ripaga di tanti anni di attività sportiva. Mi auguro che la mia storia sia esempio per tanti ragazzi”, le sue parole.
Due storie e due personaggi diversi, la giovane promessa con un futuro tutto da scrivere e il campione affermato con un passato glorioso. Ad accomunarli, però, un presente d’oro, quasi fosse un presagio del metallo che l’Italia, con i suoi portabandiera, vuole ripetere anche alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Dove come sempre non conteranno storia e ruoli, ma capacità e forza di volontà. Esattamente le qualità di Sabatini e Mazzone.