Si è svolto oggi l’incontro sulla vertenza Bosch, stabilimento di Bari, convocato dal Presidente della Task Force Regionale per l’Occupazione, Dott. Leo Caroli, e che, in modalità telematica, ha visto la partecipazione del Direttore Risorse Umane di Bosch Dott. Basile e delle Organizzazioni Sindacali nazionali, territoriali e della RSU. Per la UGL Metalmeccanici hanno partecipato il Segretario Nazionale, Antonio Spera, il Segretario Provinciale di Bari, Samantha Partipilo, ed i Rappresentanti Sindacali aziendali.
“L’azienda ha riepilogato i punti salienti del piano industriale 2017-2022, che UGL non aveva sottoscritto poiché subentrata con la propria rappresentanza sindacale solo 6 mesi più tardi – si legge nella nota della Segreteria Provinciale UGL Metalmeccanici -. Il vecchio piano industriale nel 2017 era partito con un esubero della capacità produttiva di 650 unità e 2 prodotti diesel/automotive (CP1H pompa ad alta pressione e GP pompa a bassa pressione) per poi arrivare oggi, a distanza di 4 anni, a dichiarare un esubero di 700 unità e 9 prodotti anche fuori dal diesel/automotive, nonostante un investimento di 70 milioni di euro e l’uscita incentivata di circa 190 lavoratori. Riconosciamo lo sforzo gestionale ed economico all’azienda, riconosciamo il processo di demonizzazione che ha colpito il diesel in particolare negli ultimi anni, ma ci chiediamo se non siano state fatte delle analisi troppo leggere e che non avevano tenuto conto dell’implicazione attuale”.
“E come noi riconosciamo gli sforzi fatti dall’azienda, allo stesso modo pretendiamo che anche la Bosch riconosca tutti i sacrifici che i lavoratori dello stabilimento di Bari, ormai già dal 2008, stanno ancora oggi continuando a fare dopo che, con il loro prezioso lavoro e know how, hanno contribuito ad arricchire il business di tutto il Gruppo – continua -. Alla Bosch chiediamo e ribadiamo la ferma volontà di proseguire con un serrato avvicendarsi di incontri monotematici per il sito barese in tutti i tavoli istituzionali e di assumersi le responsabilità di scelte che ci vedono affossati in un futuro che, se non ribaltato con prodotti evoluti e volumi produttivi adeguati alla salvaguardia dei livelli occupazionali e ad un rilancio dello stabilimento, non ci vedrà passivi ad attendere”.
“Nonostante tutto resteremo sul pezzo su questa vertenza e ci assumeremo tutte le responsabilità, cui non ci siamo mai sottratti, nei confronti del tavolo di crisi e dei lavoratori che rappresentiamo e abbiamo l’obbligo di tutelare e salvaguardare – conclude il sindacato -. Anche nel merito del principio di solidarietà tra stabilimenti infragruppo, teniamo a chiarire che non ci accontenteremo degli avanzi, ma ci aspettiamo un prodotto di tutto rispetto che possa garantire l’occupazione di tutti i 1700 lavoratori. Sottolineando, tra l’altro, che questo strumento di solidarietà potrà servire soltanto per tamponare un periodo al termine del quale ci attendiamo un progetto industriale di tutto rispetto, In ultimo, ma non per minore importanza, elogiamo la volontà del Presidente Caroli di accompagnare questa vertenza con tavoli permanenti di monitoraggio, coinvolgendo anche i Ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro”.