“Lui fissava gli appuntamenti tramite messaggi, ma a volte i clienti chiamavano per sapere se le foto che pubblicava corrispondevano alla realtà, allora rispondevo io o la mia amica e ci facevamo vedere in intimo per dimostrare che eravamo reali”. Le tre studentesse di 16 anni baresi hanno svelato diversi retroscena su quello che è stato definito un “inquietante giro” di prostituzione minorile con “modalità imprenditoriali raffinate”.
Le giovanissime sono state ascoltate dalla Polizia con l’aiuto di psicologi. “Mia madre ha scoperto tutto la sera in cui arrivò un ordine di Glovo sul cellulare” ha svelato una di loro che si è prostituita in un b&b di Monopoli insieme a tre adulte e un’altra minorenne. “In quella circostanza c’era anche un’altra minorenne, mi raccontò che le sorelle De Vito (Federica è stata arrestata, ndr) pagavano la madre per non farle raccontare nulla alla polizia”, ha aggiunto la ragazzina che parla poi anche del 25enne Nico Basile e del suo ruolo.
“Il 21 maggio ero al mare con un’amica quando mi chiamò da Telegram per dirmi che c’era un suo amico ricco, che giocava a carte, che mi voleva incontrare. Mi venne a prendere da mare con la sua Bmw nera e mi portò al b&b, poi arrivò F. e prima del rapporto mi diede 3-400 euro. Nico gli aveva detto che ero una studentessa di Milano. Quel giorno mentii a Nico sulla cifra ricevuta, perché quella pattuita era 200 euro e lui anche sui 200 euro voleva una cifra superiore ai 50 euro – racconta -. Una volta, in seguito a una lite per la spartizione dei guadagni, mi minacciò di far vedere foto mie in abiti succinti ad altre persone. Anche altre volte mi ha ricattata in questo modo. Quando vedeva le storie con amiche che pubblicavo su Instagram, se a lui piacevano mi chiedeva di portarle”.
Ieri Basile ha respinto l’accusa di aver organizzato, gestito e sfruttato il giro di prostituzione minorile ma ha ammesso di aver avuto rapporti sessuali – a suo dire – “consenzienti e non a pagamento” con due sedicenni, una delle quali conosceva da tempo. Così si è difeso davanti al gip Giuseppe Ronzino durante l’interrogatorio di garanzia durato circa due ore e mezzo. L’indagato, assistito dall’avv. Marco Vignola, ha ammesso di aver passato il numero di telefono della sedicenne sua amica ad un 55enne, che con lui giocava a poker, per favorire un incontro che ha fruttato alla giovane o a chi gestiva il giro di prostituzione 4-500 euro. Basile è anche indagato a Nuoro per una vicenda legata alle truffe online relative alla clonazione di carte di credito. L’avvocato Vignola si è riservato di depositare un’istanza di attenuazione della misura.