Un nuovo processo sull’agguato compiuto il 20 settembre 2015 davanti ad una villa privata adibita a sala da ballo tra Altamura e Cassano. Si stabilirà se va considerato mafioso oppure no. Per questo motivo la Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di condanna inflitta in primo e secondo grado, dal Tribunale e della Corte d’Appello, nei confronti di Fabio De Girolamo, il 35enne accusato del ferimento di Luigi Sforza e Michele Acquaviva alla presenza di diversi ragazzi, tra cui minori. Le accuse sono di lesioni personali e detenzione di pistola con l’aggravante mafiosa.
I due furono colpiti da tre proiettili di una pistola calibro 7.65 e furono trasportati all’ospedale della Murgia di Altamura. De Girolamo, all’epoca dei fatti 26enne, fu subito identificato. Le sentenze di primo e secondo grado hanno fatto leva sull’appartenenza di uno dei due feriti al clan D’Abramo-Sforza, sulla vicinanza di De Girolamo al clan Parisi di Japigia e sulle dichiarazioni di uno dei collaborati di giustizia, un tempo affiliato al clan Strisciuglio, proprio sull’episodio. Toccherà al processo d’appello bis accertare la sussistenza dell’aggravante mafiosa.