Nella giornata di oggi è previsto l’interrogatorio di Angela De Cosmo, la 35enne arrestata per aver portato via la pistola di Lello Capriati dal luogo dell’omicidio consumato nella serata di Pasquetta a Torre a Mare. La donna, amante della vittima, si trova rinchiusa nel carcere di Trani dal 5 giugno e potrebbe svelare altri dettagli sull’agguato e dove si trova l’arma. Secondo la Procura è “concreto e reale” il rischio che la pistola possa essere utilizzata per vendicare la morte di Lello Capriati.
La 35enne, accusata di detenzione e porto illegale di arma da fuoco in luogo pubblico commessi con l’aggravante mafiosa, si trovava in auto con la vittima, è accusata di detenzione e porto illegale di arma da fuoco con l’aggravante di aver favorito un clan mafioso. Per la Dda di Bari l’arma rimane ancora nella sua disponibilità e potrebbe essere utilizzata “per commettere delitti contro i responsabili dell’agguato”.
“Non ho capito più niente e sono rimasta immobile per alcuni istanti”, le parole di De Cosmo contenute nell’ordinanza cautelare. Secondo quanto raccontato dalla stessa 35enne, i due avevano passato la serata in un b&b di Torre a Mare. “Ci siamo messi in macchina e ci siamo diretti verso via Bari, la strada che poi conduce in tangenziale. Ad un certo punto siamo stati raggiunti da una moto. Tutto è avvenuto velocemente. Ho sentito dei rumori, inizialmente ho creduto di aver urtato qualcosa, perché ho visto il vetro anteriore destro che si infrangeva. Ho sentito, credo due rumori, che poi ho realizzato fossero esplosioni”.
Una moto si è affiancata, una delle due persone in sella ha sparato e ucciso Lello Capriati. De Cosmo è rimasta illesa, ha percorso qualche metro, prima di fermarsi ad una fermata del bus. Qui c’erano due ragazze minorenni. “Sono scesa dall’auto e delle ragazze si sono fermate. Ho chiesto loro di aiutarmi”, ha aggiunto. Fondamentale è stata anche la testimonianza delle due. “La donna ha aperto lo sportello, è scesa dalla macchina, molto agitata, si è seduta su una panchina e ha chiesto di aiutarla e di chiamare qualcuno – raccontano -. Continuava a ripeterlo in continuazione. Seduto nella macchina dal lato passeggero c’era un uomo riverso sul sedile che io credevo fosse svenuto. Abbiamo chiamato il 118 e nel frattempo ho visto che l’uomo non era svenuto ma era morto e l’ho detto ai soccorritori. Mentre spostavano quell’uomo sulla barella gli è caduta una pistola, non so dire che pistola fosse. Ricordo che aveva il manico marrone. La donna che era con lui l’ha raccolta, se l’è messa in tasca, si è rimessa in macchina ed è andata via”