I militari della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Bari questa mattina stanno dando esecuzione ad un’ordinanza nei confronti di 6 soggetti (3 agli arresti domiciliari e 3 destinatari dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), indagati a vario titolo per i reati di usura aggravata, estorsione e abusiva attività finanziaria.
Le indagini della Finanza hanno permesso di ricostruire la “rete” di prestiti usurari concessi a favore di più soggetti, anche imprenditori, tra Altamura e Gravina in Puglia. Fondamentali le dichiarazioni di un imprenditore, in gravi difficoltà economiche, che ha denunciato di essere stato vittima di usura e di gravi e reiterate minacce da parte di un uomo di Gravina, conosciuto per il tramite di alcuni mediatori.
Nel 2017 e nel 2019 un imprenditore altamurano avrebbe ottenuto 120mila euro di prestiti, con l’applicazione di tassi di interesse annui oscillanti tra il 120% e oltre il 2.000% annui. E l’usuraio avrebbe costretto la vittima a pagare gli interessi anche ricorrendo a violenze e minacce contro la sua famiglia, e avrebbe avuto altri complici per riscuotere materialmente le somme, reperire la provvista in contanti per finanziare i prestiti, gestire la contabilità, nonché garantire il necessario supporto logistico (autista per recarsi agli appuntamenti, disponibilità di un locale per le riunioni, custodia della contabilità e ricezione dei pagamenti).
Arresti domiciliari per Giacomo Tarantino, 71enne di Gravina, Francesco Lorusso, 44enne di Gravina e Giuseppe Patella, 46enne di Altamura. Obbligo di presentazione nei confronti del 49enne Francesco Lacapra, del 49enne Luigi Vignola e del 54enne Michele Tullo. Rigettata la richiesta di misura cautelare per altri due indagati, Vincenzo Mangione, 40 anni, e Francesco Tarantino, 40 anni, entrambi di Gravina.