Torniamo ad occuparci dell’inchiesta su Aesthetic Franco. Vi avevamo già parlato del dottore tirato in ballo nella vicenda dallo stesso Franco che indirizzava le sue pazienti al suo “sostituto” quando le cose si mettevano male. Lo avevamo contattato per chiarire la sua posizione, questa volta invece vi proponiamo l’intervista integrale concessa nello studio del suo legale.

Lui è Antonio Vernillo, 38enne chirurgo che lavora in un Pronto Soccorso di un ospedale campano ma anche libero professionista. Si occupa tra le altre cose anche di chirurgia plastica. Racconta come è nato il rapporto con Aesthetic Franco e come lo ha conosciuto. Vernillo diventa il “suo secondo operatore” nella clinica campana dove esercitava Aestethic Franco. Dopo pochissimi interventi (in cui ha svolto anche il ruolo di primo operatore) ha mollato la presa perché si è reso conto delle capacità di Franco e della mancanza di margini di miglioramento. Ha mollato la presa dopo aver constatato che era impossibile farlo crescere.

Dopo qualche mese Franco lo chiama perché c’era una paziente da medicare. In giro diceva alle diversi pazienti che era il suo “sostituto” e le chiamate sono diventate con il tempo sempre più pressanti. “Buongiorno sostituto”, così veniva deriso anche da alcuni colleghi. Franco si liberava delle pazienti mandandole da lui. Vernillo ha curato in un anno una paziente che ha rischiato grosso a causa di una necrosi sotto l’ombelico. Così come Giovanna, il 38enne ha sistemato diverse pazienti di Franco. Ammette che in sala operatoria c’erano anche la moglie Catalina e la colf Gingilla, la prima ha messo mani sulle pazienti senza però essere iscritta all’Ordine dei Medici (iscrizione che avviene solo nel novembre 2023). Vernillo annuncia di essere costretto ad agire per via legali con l’obiettivo di difendersi anche dalle accuse di alcune pazienti.