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Presunto stupro studentessa, operatori 118 baresi: “Non fare di tutta l’erba un fascio noi siamo garanzia”

3 Febbraio 2022
– Autore: Raffaele Caruso
3 Febbraio 2022
– Autore: Raffaele Caruso

“Gli operatori dipendenti e volontari delle associazioni di volontariato che gestiscono il servizio di urgenza ed emergenza medica 118 di Bari e provincia, per conto dell’Asl, prendono le distanze dai fatti riportati da diverse testate giornalistiche in merito ad una presunta vicenda sessuale avvenuta a bordo di un’ambulanza che non rientra nel circuito del 118 a Bari”.

Inizia così il comunicato del movimento operatori 118 baresi. “Noi siamo una garanzia per il cittadino, un punto di riferimento in caso di necessità, non vogliamo essere messi nella cerchia – si legge nella nota -. Noi siamo quelli che ci mettono anima e corpo durante un soccorso. Noi siamo quelli che, nonostante tutto, abbiamo sempre garantito questo servizio con il massimo impegno e la massima trasparenza e correttezza nei confronti dell’utenza”.

“Non è giusto che si faccia di tutta l’erba un fascio, noi non siamo come quel presunto autore di violenza sessuale – conclude -. Noi garantiamo il servizio come si deve. Esprimiamo la massima solidarietà alla ragazza coinvolta in questo caso di presunta violenza”.

“Non può essere considerato un volontario, tanto più Presidente di un’Associazione di volontariato, il sedicente soccorritore recentemente accusato di azioni inenarrabili e di inaudita gravità – si legge nel post pubblicato su Facebook dal Comitato Regionale Anpas Puglia -. Ci riferiamo alla presunta violenza consumata a danno di una giovane ragazza necessitante di cure nella notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre scorsi, ad opera del Presidente di una non meglio precisata Associazione di Volontariato, non appartenente alla Rete ANPAS”.

“Un atto che viola tutti i principi etici su cui si fondano le Pubbliche Assistenze e le Associazioni di volontariato, impegnate nelle delicatissime attività afferenti al sistema di emergenza-urgenza 118 in terra barese, come quelle rappresentate dal Comitato Regionale ANPAS Puglia – continua -. Da tempo denunciamo la troppa leggerezza delle Istituzioni nel riconoscere a presunte Associazioni il possesso dei requisiti necessari a operare nelle attività di assistenza, con la conseguenza di consentire loro di operare indisturbate, in totale spregio delle regole e dei fondamenti etici e morali che dovrebbero sottintendere ogni attività di volontariato. Le Pubbliche Assistenze, e più in generale le Associazioni di Volontariato, sono tutt’altra cosa, e non meritano certamente di essere accomunate ad organizzazioni dalla dubbia moralità. Il Comitato Regionale ANPAS Puglia esprime ferma e incondizionata condanna a nome dei suoi tantissimi, e reali, volontari e soccorritori”.