“Lo scrivente Gruppo Interassociativo che rappresenta la maggior parte delle strutture socio sanitarie pugliesi (rsa, centri diurni, servizi domiciliari dedicati all’assistenza di anziani non autosufficienti, disabili gravi e minori), apprende con soddisfazione la notizia della sua nomina ben consapevole della sua lunga e qualificata esperienza. Abbiamo l’obbligo di chiedere da subito la richiesta di un incontro sulla grave crisi nelle rsa e nei centri diurni pugliesi essendo latente e privo di applicazione l’articolato normativo cominciato con l’approvazione della Legge 9 del 2017 e proseguito con l’approvazione di altre Leggi dedicate, Regolamenti e Determine, che necessitano della loro urgente adozione a tutela del servizio sanitario pubblico”.
Inizia così il comunicato congiunto scritto da Agci, Fmpi Sanità, Lega Coop Sanità e Servizi Sociali e Welfare a Levante inviato al neo assessore alla Salute della Regione Puglia, Rocco Palese.
“Come è noto (e siamo felici della sua recentissima esperienza che può suffragare quanto sosteniamo), l’assistenza territoriale ha rappresentato il vero vulnus in questa fase della pandemia ove, dispiace dirlo, le rsa e i Centri Diurni sono stati lasciati soli e pur con tali gravi disagi, non hanno mancato e non mancano di assicurare protezione e assistenza qualificata a migliaia di pazienti garantendo lavoro stabile a altrettanti lavoratori con contratti di lavoro a tempo indeterminato – continuano -. Carissimo Assessore, la parte tecnica del Dipartimento ci ha ascoltato in più occasioni dimostrando disponibilità nei limiti della autonomia del settore ma come è noto il problema è politico oltre che di sistema e ora è il tempo delle risposte non più rinviabili. Quanto segue rappresenta la nostra volontà di essere propositivi e collaborativi poiché con la nostra pluriennale esperienza possiamo offrire e garantire alla Regione ogni suggerimento in armonia con la regolare gestione delle strutture che invece rischiano il default a causa delle spese non dovute ma sostenute (DPI, Tamponi antigenici, personale aggiuntivo), il mancato riconoscimento delle tariffe di assistenza e la mancata conferma dei titoli autorizzativi e di accreditamento, gli standards organizzativi stabiliti che con certezza sono in distonia con qualsiasi valutazione gestionale poiché causano una oggettiva perdita stabile di esercizio ove le conseguenze nefaste sono immaginabili. Da anni abbiamo tentato in tutti i modi ma senza riscontri oggettivi di far accogliere le nostre proposte sostenute non solo dalle normative ma dai nostri gridi di allarme rimasti inascoltati che oggi causano lo stato di agitazione del settore”.
“Pertanto con la presente e l’allegato abstract chiediamo con cortese urgenza la convocazione di un tavolo preferibilmente in presenza con le Associazioni di Categoria auspicando l’indicazione di una strategia e una visione del sistema di assistenza territoriale per la Puglia intera con la relativa operatività – concludono i sindacati -. Siamo certi della Sua tempestiva risposta, siamo certi e fiduciosi che ora tutti gli attori del sistema possano guardare con fiducia al presente e al futuro”.