Vincenzo Coviello, 52enne di Bitonto, è indagato per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato. È lui l’ex dipendente della filiale Agribusiness di Bisceglie (Barletta-Andria-Trani) licenziato ad agosto per aver spiato i conti correnti di 3572 clienti dell’istituto, tra cui la premier Giorgia Meloni. Ieri, ufficiali di polizia giudiziaria incaricati dalla Procura di Bari hanno perquisito la casa dell’ex dipendente e sequestrato smartphone, tablet, hard disk e dispositivi informatici diversi che saranno oggetto di verifiche forensi.
Indagata anche Intesa Sanpaolo in base alla legge 231 sulla responsabilità degli enti per l’identica ipotesi di reato relativa all’accesso abusivo ai sistemi informatici, perquisizioni sono state infatti eseguite anche in alcune sedi dell’istituto bancario alla ricerca di tracce, come riportato da La Gazzetta del Mezzogiorno. Coviello si è difeso dicendo di essere solo “un maniaco del controllo”, di aver agito da solo per curiosità e di non aver divulgato a nessuno le informazioni di cui è entrato in possesso. Sposato, con due figli, è stato definito da alcuni come uno “stacanovista”. Da qualche tempo pare avesse cancellato i profili social dopo i richiami e il licenziamento avvenuto ad agosto.
Tra le vittime la premier Giorgia Meloni, il suo ex compagno Andrea Gianbruno, la segretaria Patrizia Scurti e il marito, il capo della scorta della premier Giuseppe Napoli, oggi agente dell’Aisi, i ministri Crosetto, Fitto, Santanchè, gli ex premier Renzi e Letta, i politici Emiliano, Decaro, Di Battista, Di Maio, Fitto, Nichi Vendola, D’Alema, Calenda, l’allora presidente della Corte costituzionale Silvana Sciarra, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo, l’ex comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette, il comandante generale della Finanza, Andrea De Gennaro, alti prelati del Vaticano, John e Lapo Elkann, tutta la famiglia Berlusconi, Totti, Albano, Luisa Ranieri, Domenico Arcuri, Giuliano Amato, Paola Egonu, Bonolis e Zucchero Fornaciari.