Ci sono storie che ti segnano, dall’esito imprevedibile, di quelle che possono essere miracoli oppure incubi. Alcuni giorni fa abbiamo pubblicato la notizia dei ladri picchiati da alcuni residenti di un residence di Bari. Erano stati scoperti nelle vicinanze e non riuscendo a spiegare la presenza degli arnesi da scasso furo aggrediti a causa dell’esasperazione.
In molti dei residence della zona tanti residenti si sono ritrovati ladri in casa o sull’uscio della porta e hanno persino organizzato le ronde. Mai avremmo immaginato cosa sarebbe potuto succedere dopo la messa in onda del video. La mamma del giovane, che vive all’esterno, in quel filmato ha riconosciuto il figlio. Lo ha individuato nonostante la sua faccia fosse stata oscurata. Non lo vedeva da circa un anno e ne aveva denunciato la scomparsa a giugno scorso.
La donna ci ha contattato ed è volata in Italia, anticipando il suo arrivo rispetto ad alcuni impegni programmati. Ha girato a lungo nei luoghi dove avrebbe potuto trovarlo e alla fine lo ha ritrovato, solo che suo figlio era talmente imbottito di droga da non essere in grado di riconoscerla. Un dramma nel dramma. La mamma lo ha caricato in auto e lo ha portato al Pronto Soccorso dell’ospedale Di Venere, lo stesso nosocomio dov’era stato trasportato la sera del 26 gennaio scorso dopo l’aggressione. I traumi erano ancora evidenti.
Gli accertamenti, il ricovero e il tentativo di dare un aiuto sincero a quel ladro di biciclette e monopattini, rubati per recuperare la droga. Ci siamo fatti avanti, facendo comunicare le istituzioni che avrebbero potuto intervenire e nelle prossime ore il ragazzo sarà dimesso e portato in una comunità. Dipenderà molto, forse tutto, da lui e dalla sua determinazione, da quanto vorrà voltare pagina come aveva già fatto in passato con evidenti risultati. L’eroina, il crack, la cocaina, si sa, non sono nemici facili da sconfiggere. Non sappiamo come andrà a finire, ma davanti a un grido d’aiuto così disperato non potevamo restare inermi. È il loro lavoro, è vero, ma non tutti lo fanno con passione, avendo rispetto per le persone e i loro problemi.
Grazie ai Carabinieri della Stazione di Carbonara, per essere andati oltre la legge, aiutando l’uomo; grazie al Sert di Rutigliano, per aver accelerato i tempi della consulenza; al Sert di via Amendola, a Bari, per le indicazioni iniziali; al commerciante barese che ha regalato l’abbigliamento per le dimissioni. Grazie soprattutto alla mamma del “ladro”, per una determinazione fuori dal comune, nonostante tutto ciò che suo figlio le ha fatto passare, fino quasi ad annientarla. A volte basta poco per dimostrare vicinanza a qualcuno: una parola, un gesto, un giaccone, amore e disponibilità, persino quando si lavora con regole e norma da rispettare. Prima di tutto c’è l’uomo. Adesso tocca solo a te, solo tu puoi decidere cosa vuoi essere e cosa farne della tua giovane vita. Forza ragazzo, in fin dei conti puoi essere figlio di tutti noi.